Dopo l’incontro di quartiere del candidato sindaco Piero Garbellotto, tenutosi all’osteria Antica Guizza di Collalbrigo (vedi articolo), la lista di supporto all’imprenditore delle botti “Libertà civica e popolare – Conegliano al centro” ha organizzato un altro appuntamento nella serata di venerdì 23 luglio nella sede dell’Officina dell’arte, in via Manin.
Oltre al candidato sindaco, all’incontro erano presenti anche Floriano Zambon, Stefano Dugone e Leopoldino Miorin, in rappresentanza della lista, assieme al coordinatore Luciano Finesso.
L’appuntamento ha visto protagonisti l’architetto Carlo Canato e Luigi Tesser, presidente dello Shopping Center, i quali hanno affrontato la questione del piano regolatore della città e del futuro dello stesso Shopping Center, per delineare i punti principali della storia dell’urbanistica coneglianese come chiave di lettura del presente.
Canato ha ripercorso la storia di Conegliano, facendo una breve rassegna delle zone produttive della città, che nel tempo hanno visto una propria rivalutazione: “La città non ha mai avuto una storia lineare, ma bensì una vicenda sinuosa nel tempo”.
Il primo piano regolatore di Conegliano risale al 1958, inaugurando di fatto una vera e propria “generazione” di piani, “fatti di poche regole e che davano vita a un confronto ideologico”.
“Chi non vedeva la necessità di porre delle regole, veniva considerato di destra – ha spiegato Canato – mentre era di sinistra chi pensava fosse necessario mettere queste regole: da qui sembrava che non fosse mai sufficiente la progettazione presentata”.
“Anche il caso dell’area Zanussi – ha proseguito – è il frutto dell’esasperazione di un dibattito, passato dal piano concreto a quello ideologico”.
Da parte sua, invece, Tesser ha ripercorso la vicenda dello Shopping Center di Conegliano, più noto in città come il “Biscione”, a partire dall’approvazione del primo piano di recupero di quell’area, dove inizialmente avrebbe dovuto sorgere addirittura un albergo ed essere realizzato un parcheggio pubblico interrato: il progetto, redatto dall’architetto Toni Follina, era quello di creare un vero e proprio centro polifunzionale.
Destinazione d’uso, ha fatto notare Tesser, ritornata attuale, considerato il progetto “Shopping center – stazione Unesco”, concepito da un comitato promotore assieme a Confcommercio e Confartigianato, che vede un riadattamento strutturale del luogo in chiave turistica, con la creazione di sportelli bancari, servizi igienici, negozi di souvenir e prodotti tipici del territorio, spazi espositivi, una sala riunioni e un posto di Polizia, tutto nell’ottica dell’accoglienza del visitatore (vedi articolo).
“Si tratta di una proprietà privata per uso pubblico, con l’onere della manutenzione da parte del Comune – ha spiegato Tesser – Nel tempo la proprietà è divenuta di pertinenza di qualcun altro, cosa che ha portato a una situazione di degrado e questo ha fatto perdere le funzionalità del luogo”.
“C’era l’idea di portare lì un ufficio dei Vigili urbani, che fosse da deterrente per il ‘frequentatore avversario’, ma ora c’è il tema del riconoscimento Unesco – ha proseguito – Servono delle strategie, dei piani e dei programmi e già dal 2019 avevamo pensato al titolo Unesco come a un’opportunità”.
“Il futuro del progetto dipenderà dalla futura amministrazione di Conegliano – ha concluso – e per questo sarà necessario chiedere un assessorato dedicato alle iniziative in chiave Unesco”.
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