L’omaggio della Marca alla “Sandrocchia” nazionale. Il miracolo della Beata Mastena che salvò sua figlia

Sandra Milo a Valdobbiadene

La notizia improvvisa della scomparsa dell’attrice e conduttrice Sandra Milo (nome d’arte di Salvatrice Elena Greco), deceduta ieri nella propria abitazione, ha scatenato vari ricordi anche nella Marca.

Soprannominata “Sandrocchia” dal regista Federico Fellini, suo amore clandestino per 17 anni, la Milo fu uno dei nomi di rilievo del panorama cinematografico italiano.

Musa ispiratrice dello stesso Fellini, è ancora oggi ricordata come volto femminile delle sue pellicole “Otto e mezzo” e “Giulietta degli spiriti”, inoltre lavorò con i maggiori registi. 

L’età non le impedì di smettere di lavorare, tra interviste, ospitate e programmi televisivi. In questi giorni era in onda sull’Otto la seconda edizione del programma “Quelle brave ragazze” (con Mara Maionchi Marisa Laurito).

Da sempre fu molto legata al Festival del Cinema di Venezia, appuntamento a cui si presentò anche lo scorso settembre, ma si recò più volte anche nei vari territori della Marca trevigiana (da cui arriva uno dei suoi ultimi amori), come ad esempio a Valdobbiadene, qualche anno fa.

Nel novembre 2014 arrivò al Teatro Accademia di Conegliano, con lo spettacolo “Federico…come here”, un’opera amarcord in omaggio al grande regista. “Persona squisita e molto piacevole” il ricordo del sindaco Fabio Chies. “Mi ricordo l’incontro che avvenne con lei quando arrivò a Conegliano” il commento dell’ex primo cittadino Floriano Zambon.

Nel maggio 2015 fu ospite d’eccezione al Cinema Edera di Treviso, per presentare il film “Vanina Vanini” (1961) diretto da Roberto Rossellini, che inaugurò una rassegna dedicata a tre grandi maestri del cinema italiano.

Nel settembre 2019 fu protagonista della vendemmia notturna alla “Vigna di Sarah”, a Cozzuolo di Vittorio Veneto, alla presenza del governatore della Regione Veneto Luca Zaia, il quale ieri ha espresso parole di cordoglio per questa perdita: “Ho avuto di recente la fortuna di conoscerla e di apprezzarne la vitalità – ha scritto -. Addio Sandra, mancherai al cinema e alla tv italiana”.

Il miracolo che salvò la figlia

II nome di Sandra Milo è legato alla diocesi di Vittorio Veneto perché la vicenda del miracolo avvenuto alla nascita della figlia Maria Azzurra De Lellis portò agli onori degli altari Madre Maria Pia Mastena (1881 – 1951), fondatrice delle Suore del Santo Volto di San Fior, beata dal 2005.

Il 5 maggio 1970 la figlia di Sandra Milo venne alla luce alla clinica Santo Volto di Roma precocemente. Si legge nel racconto delle religiose che la neonata “presentava cianosi diffusa, atonia muscolare, assenza di movimenti respiratori e attività cardiaca impercettibile, rianimata da più medici e da loro stessi dichiarata morta dopo più di 20 minuti di inutili manovre rianimatorie e cure”.

Fu allora che “una religiosa del Santo Volto, in servizio in sala parto, chiese che il corpicino della neonata potesse iniziare a respirare. Il Signore diede ascolto all’intercessione della nostra Madre Fondatrice, Madre Mastena, invocata dalla suora con grande fede e insistente preghiera”.

Il fatto miracoloso avvenne così: “Non appena la suora col fagottino in braccio, da portare in cella mortuaria, lo pose rapidamente in una culla della nursery, le praticò la respirazione bocca a bocca, massaggiando il cuoricino, erogando l’ossigeno e invocando la Fondatrice, la neonata dapprima rispose con un sussulto, poi con un respiro e infine con un pianto. La vita era iniziata”.

“Si temeva che il lungo tempo trascorso in anossia potesse lasciare alterazioni neurologiche, psicofisiche, come accade anche per tempi inferiori di asfissia”, e invece si constatò con grande gioia che il fatto non aveva intaccato il normale sviluppo della bimba.

Riconosciuto come miracolo il 22 giugno 2004 con il decreto promulgato da Papa Giovanni Paolo II, Madre Maria Pia Mastena venne beatificata nella Basilica di San Pietro il 13 novembre 2005 alla presenza di una folta delegazione della diocesi vittoriese.

Le sue spoglie mortali sono custodite in una cappella della chiesa arcipretale di San Giovanni Battista a San Fior, dove ancora oggi si trova l’istituto delle suore del Santo Volto.

(Ha collaborato Beatrice Zabotti. Foto: per gentile concessione di un lettore).
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