Oggi è il Dantedì, Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri: un itinerario veneto sulle tracce del sommo poeta

Oggi è il Dantedì

Oggi, sabato 25 marzo, è il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata alla figura di Dante Alighieri. Giornata ispirata a quella che gli studiosi identificano come la data in cui avrebbe avuto inizio il viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, quando il sommo poeta si perse nella “selva oscura”.

Una giornata, pertanto, per ricordare in Italia e nel mondo il genio di Dante, con tutta una serie di iniziative organizzate da scuole e istituzioni culturali (gli appuntamenti sono pubblicati anche sul sito del Ministero della Cultura).

Questa iniziativa venne approvata dal Governo il 17 gennaio 2020, in vista della commemorazione per il 700esimo anniversario della morte del poeta, avvenuta il 14 settembre 1321.

La proposta venne accolta favorevolmente anche da prestigiose istituzioni culturali del Paese come l’Accademia della Crusca, la Società dantesca italiana, la Società Dante Alighieri e l’Associazione degli italianisti nella Società italiana per lo studio del pensiero medievale.

La prima e la seconda edizione di questa iniziativa si sono svolte digitalmente, a causa della pandemia da Covid-19, mentre ora gli appuntamenti previsti sono sia online che in presenza.

Un itinerario veneto sulle tracce di Dante Alighieri

Alcune tracce del passaggio del sommo poeta sono riconoscibili anche in Veneto

Verona, ad esempio, fu la prima tappa dell’esilio politico di Dante da Firenze: lì l’Alighieri fu ospite prima di Bortolomeo e poi di Cangrande della Scala. Una lapide dedicata a Dante è visibile all’ingresso della chiesa di Sant’Elena, luogo dove diede la prima lettura pubblica della sua celebre “Quaestio de aqua et terra”.

Piazza dei Signori, inoltre, è nota come piazza Dante, per la statua lì collocata, dedicata al sommo poeta.

A Treviso Dante fu ospite di Gherardo da Camino: sulle fondamenta del palazzo in cui venne ospitato (raso a suolo a seguito di una rivolta popolare), venne costruito l’attuale complesso di Santa Caterina, sede dei Musei civici.

In città il poeta è ricordato anche da Ponte Dante, situato in uno degli scorci amati da Dante stesso, un angolo citato nel IX Canto del Paradiso, in particolare nel verso “e dove Sile e Cagnan s’accompagna”.

A Treviso, inoltre, è sepolto il figlio di Dante, Pietro, il quale morì in quella città nel 1364, secondo circostanze avvolte nel mistero. L’arca sepolcrale di Pietro Alighieri è conservata nella chiesa di San Francesco.

A Conegliano esiste Porta Dante, uno degli accessi alla storica via XX Settembre, composta da due torrette risalenti al 1865 e costruite in occasione del sesto centenario della nascita dell’Alighieri, come viene ricordato da un’effigie su una delle torri che compongono la porta stessa di ingresso.

Sull’altra torretta, invece, una formella contiene un bassorilievo con il profilo del poeta. A settembre 2021, inoltre, il gruppo “Amici di Dante” dedicò all’Alighieri la posa di una lapide commemorativa, in occasione del settimo centenario della sua morte.

La leggenda vuole che a Padova, invece, sia avvenuto l’incontro tra Dante e Giotto, quest’ultimo autore del ciclo pittorico nella Cappella degli Scrovegni. Antenora, inoltre, è il luogo dove sono collocati i traditori della patria, in una zona del IX Cerchio dell’Inferno: si tratta di un chiaro riferimento al troiano Antenore, il fondatore della città patavina.

Un’allusione a Cittadella, sempre nel Padovano, è invece contenuta nel IX Canto del Paradiso, con il riferimento alla Torre di Malta, a sud della cinta muraria del Comune patavino.

A Rovigo, invece, all’Accademia dei Concordi è conservata un’edizione della Divina Commedia riccamente illustrata, stampata a Venezia nel 1564.

(Foto: web).
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