Sono ancora al lavoro gli uomini della Scientifica nella palazzina di via Einaudi a Parè, dove questa mattina si è consumata una tragedia familiare (qui l’articolo).
La famiglia in questione era nota non solo nel Coneglianese ma anche nel Bellunese, dove aveva gestito negli anni passati un hotel – ristorante, successivamente venduto.
Il presunto autore del gesto, figlio unico, disoccupato e con problemi di alcolismo alle spalle (secondo alcune testimonianze raccolte in loco tra i conoscenti) viveva con l’anziana madre nella palazzina, dove in passato la famiglia possedeva un secondo appartamento, poi venduto. All’arrivo dei Carabinieri nell’abitazione, questa mattina, l’uomo si sarebbe scagliato, seminudo, contro i militari, venendo poi sedato da sanitari giunti sul posto a supporto dell’Arma.
All’interno dell’appartamento in cui si è consumata la tragedia, gli inquirenti hanno trovato l’anziana priva di vita sul letto, un gatto morto squartato e quella che sarebbe stata l’arma del delitto, ovvero un coltello con lama di 20 centimetri.
Chi conosce il 57enne racconta che in passato l’uomo aveva gestito un bar in piazza IV Novembre a Conegliano, una parentesi lavorativa che si era ben presto conclusa. Il nucleo famigliare non avrebbe avuto problemi di natura economica, hanno raccontato i vicini, e di recente ha dovuto affrontare il lutto per la perdita del capofamiglia, scomparso all’età di 92 anni.
Nonostante la situazione problematica nota, tra residenti e vicini di casa però nessuno immaginava quanto sarebbe oggi accaduto all’anziana madre: lo hanno ripetuto a più riprese alcuni abitanti del quartiere, i quali hanno riferito che in zona non si sono mai verificati, anche negli ultimi anni, episodi di questo tipo e di una simile gravità, soprattutto in un contesto famigliare.
Nel frattempo il stesso sindaco di Conegliano Fabio Chies, informato dei fatti, ha espresso parole di cordoglio a nome della città: “Sono stato avvisato stamattina presto dalle Forze dell’Ordine di quanto avvenuto – ha affermato il primo cittadino -. Sono situazioni famigliari che non vorremmo esistessero mai”.
“So che i Servizi sociali avevano seguito la situazione nel tempo, ma non c’erano mai state avvisaglie di situazioni particolari – ha proseguito -. Si tratta di raptus che, per quanto si faccia, sono difficili da prevedere”.
“I Servizi sociali e l’Ulss 2 sono composti da grandi professionisti – ha concluso -. Purtroppo questi sono drammi che sconvolgono l’intera città e non vorremmo mai che succedessero”.
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