Proseguono le reazioni a seguito del fatto di violenza verificatosi in piazza Cima a Conegliano, nel pomeriggio dello scorsa domenica 2 maggio.
Stavolta, a esprimersi, è stato Ascom Confcommercio, associazione di categoria legata al mondo del commercio, un settore già messo in evidente difficoltà dalla pandemia in corso e dalla crisi economica che ne è conseguita, che ha espresso la propria preoccupazione per l’immagine stessa della città, considerato anche il titolo di Patrimonio Unesco che il territorio si è guadagnato.
“È un colpo al cuore delle nostre attività, del commercio, dei pubblici esercizi. – sono le parole di Maurizio Gibin, presidente di Ascom Conegliano – Un danno morale e d’immagine alla città ferita nell’identità più profonda, un insulto a tutti noi commercianti e operatori economici che, ogni giorno da dietro il banco dei bar o dei nostri negozi, nelle piazze cittadine, coltiviamo e pratichiamo la cultura del sorriso e dell’accoglienza, per ribadire quell’immagine di ‘culla del buon vivere’, di capitale del Prosecco, ora anche Patrimonio riconosciuto dall’Unesco, che tutto il mondo ci invidia“.
“Può bastare un ‘episodio virale’, come quello subito domenica, per mandare all’aria anni di sforzi e di lavoro di promozione. – ha proseguito – Questo episodio è la cartina al tornasole del malessere che serpeggia, che resta nascosto, annidato tra i quartieri e le periferie, ma che a volte rigurgita pesantemente“.
“È capitato nella piazza simbolo di Conegliano, fulcro di ogni progettualità e sintesi dell’economia, della socialità e delle istituzioni. Forse poteva capitare altrove, le cronache non mancano di raccontarcelo. – ha continuato – Quello che è certo è che la lotta al degrado, il controllo del territorio, è ora un’emergenza, una priorità da affrontare congiuntamente, e noi commercianti, in quanto presìdi che vivono nelle vie e nelle piazze, siamo pronti a combattere e a farci parte attiva per collaborare con le istituzioni“.
“Il danno alla città è un danno per tutti, – ha concluso Gibin – e non possiamo permetterci che questa ferita si allarghi, diventando incurabile e mettendo a rischio il nostro bene più prezioso“.
Preoccupazione per quanto avvenuto giunta da più parti in questi giorni, che ha alimentato il dibattito e lo sgomento nel coneglianese.
Reazioni che arrivano mentre affiorano elementi delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica: sono stati infatti identificati due degli aggressori di domenica, ventenni kosovari residenti nella provincia di Treviso, contro i quali è stato emesso un daspo, ovvero il divieto di accesso agli esercizi pubblici di piazza Cima per due anni.
I giovani, in attesa dell’identificazione degli altri protagonisti del raid punitivo, sono ora indagati per lesioni personali e porto d’armi e di oggetti atti a offendere (qui l’articolo).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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