Il progetto “Volto fetale 3D” è stato uno dei temi protagonisti della puntata del noto programma “Le iene”, andato in onda su Italia1 lo scorso mercoledì 2 febbraio.
Nello specifico, il progetto è stato citato nell’ambito delle nuove frontiere della medicina: si tratta infatti di una mascherina in resina, che riproduce il volto del feto che si sta formando.
In questo modo, i genitori ciechi o ipovedenti hanno l’opportunità di toccare il volto del futuro figlio, a seguito dell’ecografia e sullo sfondo del suo battito cardiaco. Un modo, quello ideato, per creare un legame tra genitori e figli.
Conegliano è stato il primo polo in Nord Italia ad aver messo in atto questa nuova tecnologia, presentata già due anni fa, ovvero nel luglio del 2020, in occasione di una conferenza stampa organizzata dall’azienda sanitaria Ulss2 (vedi articolo).
Una progettualità messa a punto dall’unità operativa di diagnostica prenatale dell’ospedale di Conegliano, su iniziativa del dottor Alberto Rossi.
“Fa piacere che il progetto, messo a punto dal dottor Alberto Rossi, direttore del servizio di diagnostica prenatale, nell’ambito dell’unità operativa di ostetricia-ginecologia dell’ospedale di Conegliano, sia stato inserito all’interno del programma”, è stato il commento del direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi.
(Foto: Ulss 2).
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