Braccio di ferro, il team “I Draghi” promuove la disciplina e “sforna” campioni. I dirigenti: “Sport che richiede tecnica e astuzia”

Il team crocettano di braccio di ferro "I Draghi"
Il team crocettano di braccio di ferro “I Draghi”

Appena qualcuno nomina “Braccio di ferro” salta subito in mente il personaggio presente nell’immaginario collettivo: il marinaio, guercio di un occhio, con una pipa sempre in bocca, con un corpo solido, gambe corte e avambracci sproporzionati. Il braccio di ferro è una prova di forza che tutti conoscono, ma tanti non sanno che è anche una vera e propria disciplina sportiva riconosciuta e praticata in tutto il mondo.

Anche nei piccoli paesi di provincia, come a Ciano del Montello, dov’è presente un’associazione sportiva “I Draghi”, che riunisce appassionati da tutta l’area pedemontana e castellana. I presidenti del gruppo sono due, Dimitri Martignago, da Ciano, e Yuri Andretta, di Castelfranco Veneto, amici da sempre e uniti da questa grande passione.

“Ho iniziato a svolgere delle gare nel 1998 – spiega Dimitri Martignago – ero curioso e mi sono buttato. Sono stati anni grandiosi, organizzavamo tornei nei locali, nei bar, era la nostra maniera per farci conoscere. Con il passare del tempo questo è diventato sempre più difficile”.

“Ora ci riuniamo a Ciano – racconta – ci alleniamo una volta alla settimana, siamo una quindicina tra cui qualche ragazza. Alcuni tra i nostri membri hanno vinto titoli italiani e internazionali oltre ad aver partecipato ai mondiali”. In Veneto sono presenti altri due gruppi e i numeri crescono anno dopo anno.

“È importante sottolineare – commenta Yuri Andretta – come la sicurezza sia fondamentale. In giro non c’è una conoscenza tecnica delle regole, si rischia di farsi male seriamente. Per questo motivo invitiamo tutti coloro che desiderano approcciare questo sport a contattarci: dobbiamo veicolare i giusti messaggi e far conoscere le potenzialità di questo sport, tante volte sottovalutato”.

“Il braccio di ferro ha una sezione specifica – precisa Andretta -, fa parte della FIPE, la federazione italiana pesistica. È suddiviso in categorie per età e peso, e si può gareggiare con un solo braccio o con entrambi. Tre le gare più importanti: il campionato italiano, il super match e la coppa Italia. Praticato nella maggioranza dei casi a livello amatoriale, è uno sport dove la tecnica prevale sulla forza fisica e servono grande concentrazione e astuzia.

“Il vero problema sono i finanziamenti – spiega Catia Ghizzo, campionessa di categoria – noi ci autofinanziamo ma non tutti possono permettersi le trasferte e le iscrizioni alle gare. È uno sport pulito, di grande rispetto ma mancano gli sponsor. Lo scorso autunno abbiamo partecipato alla giornata dello sport alla scuola primaria di Crocetta e siamo risultati l’attività che ha maggiormente affascinato i ragazzi. Per noi – conclude Ghizzo – è stata un’emozione enorme”.

(Foto: per concessione de I Draghi).
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