Il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano non molla e non perde occasione per far conoscere la propria battaglia, questa volta organizzando un “sit–in”.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 19 febbraio, data in cui si terrà presso la Prefettura di Treviso la riunione sul tema degli interventi per la riduzione del rischio idraulico lungo il bacino del Piave e in particolare sul progetto delle casse di espansione nell’area delle Grave di Ciano, seguito di un analogo incontro tenutosi presso la Prefettura di Venezia lo scorso 9 dicembre.
Il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano e le associazioni aderenti hanno presentato formale richiesta di prendere parte come uditori all’incontro, rappresentando gli interessi di tutti i cittadini che si oppongono ad un intervento dallo straordinario impatto ambientale e che chiedono si apra un confronto pubblico e trasparente su progetti alternativi conformi alle prescrizioni della normativa comunitaria.
La richiesta non è stata accolta poiché da parte della Prefettura si ritiene che le amministrazioni locali dei comuni interessati dal suddetto progetto costituiscano una rappresentanza adeguata delle istanze di contrarietà all’opera, stante in particolare l’opposizione espressa dall’amministrazione comunale di Crocetta del Montello nell’incontro del 9 dicembre.
“Come Comitato – sottolineano – abbiamo nuovamente inviato ulteriore richiesta a cui, ad oggi, ancora non abbiamo ricevuto risposta, sottolineando che il Comitato sta svolgendo un ruolo di informazione e divulgazione nei confronti della popolazione, cosa che le Istituzioni preposte non hanno mai fatto. Solo l’Amministrazione Comunale di Crocetta del Montello, che ringraziamo, ci ha sostenuto concretamente in questa attività”.
Si teme che questo diniego sia un’ulteriore prova di come nel processo decisionale relativo all’opera si sia adottata una visione riduttiva e scorretta di quei principi di partecipazione e trasparenza che vengono sanciti dalla direttiva quadro 2000/60/Ce.
“Rifiutiamo – continuano i promotori – la giustificazione della fretta con cui si vuole portare a termine l’opera sulla base del carattere emergenziale del rischio idraulico, essendo le esondazioni del fiume in aree esterne alla golena eventi molto rari e legati ad eventi pluviometrici di assoluta eccezionalità, l’ultimo di cui si abbia memoria risale al 1966”.
Proprio per mostrare il totale dissenso così hanno organizzato un “sit-in” che si terrà mercoledì 19 febbraio 2020, dalle ore 15 alle ore 18 presso Piazza Aldo Moro a Treviso.
Già numerose le associazioni che hanno deciso di aderire: Comitato No Pedemontana, Wwf Treviso/Belluno, Associazione sos Anfibi, Associazione Amici Bosco Montello, Associazione Arianova, Gruppo Naturalistico Montelliano, Movimento Fridays For Future, Legambiente Piavenire, Legambiente Sernaglia, Legambiente Trevignano, Legambiente Vittorio Veneto, Lipu Trevigiana, Legambiente Icaro Treviso, Orti solidali Montebelluna, Ass. Da Ponte a Ponte Sernaglia, WWF Terre del Piave Tv/Bl, Genuino Clandestino Treviso.
(Fonte: Ylenia Bigolin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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