Anche in queste prime settimane di primavera, i turisti stranieri continuano a scegliere la Regione Veneto e le Colline Patrimonio dell’Umanità di Conegliano e Valdobbiadene per le loro vacanze.
Lo ha confermato recentemente l’assessore regionale al turismo Federico Caner e lo dimostrano anche testimonianze come quella di Pietro Chiodero, cittadino residente a Vidor.
“Venerdì mattina – racconta -, con mia moglie e un’amica, stavamo camminando nel centro di Vidor diretti al Piave, quando abbiamo incontrato un gruppo di 6 donne che indossavano uno zaino. Da buoni camminatori e frequentatori di ‘cammini’, ci siamo fermati a salutarle e a dare loro il benvenuto. Erano inglesi, da Londra e dintorni, accompagnate da una giovane guida trevigiana. Stavano iniziando ‘Il Cammino delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene‘ e noi abbiamo augurato al gruppo ‘buon cammino'”.
“Sabato mattina abbiamo deciso di andar loro incontro – prosegue -. Abbiamo quindi raggiunto Collagù in auto, mettendo nello zaino una bottiglia di Conegliano Valdobbiadene Docg e qualche biscottino. Abbiamo percorso il sentiero della seconda tappa, ovviamente in senso inverso, direzione ovest, verso Farra di Soligo. Sul percorso abbiamo incontrato diverse persone che stavano facendo una tappa del Cammino, un gruppo di Bassano del Grappa e due signore da Bergamo. Da queste ultime abbiamo appreso che le ‘nostre donne’ erano partite dopo di loro”.
“Finalmente – conclude -, dopo un po’, le abbiamo incontrate: si sono sorprese e ci hanno salutato con molta simpatia. A mezzogiorno inoltrato ci siamo fermati a mangiare con loro. Abbiamo stappato la nostra bottiglia fresca, facendo un brindisi in allegria. La guida ha descritto con molta cura il paesaggio, i borghi che si vedono dall’alto, i vigneti e i tipi di vini. Ad un certo punto era arrivato il momento di tornare a casa. Abbiamo salutato tutti con un abbraccio e un arrivederci, naturalmente augurando loro ‘buen camino!'”.
Sul Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, quindi, possono nascere anche delle belle amicizie e degli “scambi fraterni” all’insegna della voglia di condividere la passione per un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
(Foto: per concessione di Pietro Chiodero).
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