L’avvincente storia del Melograno di Marca finisce qui: sciolto il consorzio e tolte le piantagioni a Madonna della Salute

A Madonna della Salute, frazione campestre di Maser, la storia della coltivazione dei melograni biologici aveva appassionato la comunità: quasi come in una sitcom televisiva, quattro anni di piccole gioie, problematiche e inconvenienti avevano descritto quanto può essere difficile una scelta di questo tipo per un prodotto diverso, delicato, in un clima imprevedibile che alterna le stagioni a gelate, grandinate e siccità.

Un’estenuante lotta per la sopravvivenza quella di queste colture, che alla fine aveva dato vita anche a un consorzio, quello del Melograno di Marca. E allora la gente, nei bar di Maser al mattino, capitava che chiedesse: “E i melograni di Madonna della Salute?”.

L’ultimo episodio di questa storia, che se avesse un titolo sarebbe “Non chi comincia ma quel che persevera”, si conclude con lo scioglimento del consorzio e la rimozione di tutte le piante, con grande dispiacere dell’azienda agricola Dei Rossi, della comunità e degli altri professionisti del settore che seguivano con costanza l’avvincente vicenda.

“Quattro anni fa circa, spinti da un desiderio di cambiamento e innovazione che andava oltre al semplice fatto di piantare un vigneto, abbiamo iniziato a sperimentare (i primi nella nostra zona) una nuova coltura – scrivono, – La nostra idea era quella di provare a fare qualcosa di diverso, qualcosa per cui la nostra terra poteva ringraziarci: anche solo per il semplice fatto di risparmiarla da pesticidi e fertirrigazione intensiva”.

“Da quel momento sono arrivate purtroppo pochissime soddisfazioni e molti problemi, derivati in primis dalla pianta, forse non adatta a un clima a volte rigido come il nostro, e alle malattie, finora quasi sconosciute e quindi letali per l’apparato radicale e fogliare – continuano Claudio Reginato e la sua famiglia, – Da parte nostra, rammaricati per averci provato senza successo, c’è ancora tanta voglia di ricominciare e la consapevolezza di poter lasciare alle generazioni future qualcosa di tangibile, qualcosa che entri in sintonia tra il nostro modo di essere e quello che la terra può offrirci”.

(Foto: Azienda Agricola Dai Rossi Melograni).
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