Dalle acque delle piscine “Chiara Giavi” sono uscite ben tre atlete che hanno portato il nome di Montebelluna alle Olimpiadi di Tokyo. Insieme alla nuotatrice Margherita Panziera c’erano anche due componenti della squadra di nuoto sincronizzato, Enrica Piccoli e Beatrice Callegari. Il quinti posto in Giappone ha confermato quello di Rio 2016 e la loro presenza è stata ed è motivo di orgoglio per chi le ha viste crescere in vasca.
“Non è normale – ha detto il presidente di Montebelluna Nuoto Fabio Flora – che una città di appena 30mila abitanti abbia avuto ben tre rappresentanti alle Olimpiadi di Tokyo. Per questo ci sembrava giusto evidenziare questo fatto e dare alle ragazze un riconoscimento. Lo sport fa parte della cultura di questo territorio e in più la nostra società ha appena celebrato i 40 anni di attività”.
La Montebelluna Nuoto fa parte del 6Team assieme a basket, volley, atletica e scherma. Nel nuoto sincronizzato la società montebellunese è una delle prime quattro in Italia e lotta sempre con realtà di grandi città. “Il nostro obiettivo – ha proseguito Flora – è crescere delle persone e avere un ruolo a livello sociale. Raramente gli atleti vanno male a scuola e finiscono in brutti giri”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco Adalberto Bordin e l’assessore allo sport Andrea Marin, che hanno confermato l’impegno dell’amministrazione, finanziamenti permettendo, a sostenere le attività sportive.
La 22enna castellana Enrica Piccoli si è detta “onorata di aver partecipato alle Olimpiadi. Il mio ruolo è quello di saltatrice nella formazione e vedo che c’è un continuo miglioramento e un’evoluzione tecnica. Cerco di vederla come una prospettiva anche per me”.
Beatrice Callegari, 30enne di Vedelago, di Olimpiadi ne ha fatte già due e ha da poco ceduto i gradi di capitano della squadra. “L’anno di rinvio ci ha costretto a tante restrizioni, pena la squalifica. C’era tanta tensione e anche pochissime vacanze, anche perché la qualificazione per Tokyo ce la siamo dovuta guadagnare. Tanta forza io l’ho avuta dal gruppo e grazie a questo abbiamo superato le difficoltà che abbiamo vissuto”.
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