Recentemente Monsignor Antonio Genovese, parroco di Montebelluna, ha festeggiato il 40esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Il suo primo ringraziamento è andato al Signore e a tutte le persone che ha incontrato in tutti questi anni di ministero.
“Quarant’anni e non sentirli – commenta Monsignor Genovese -. Ricordare questi anni è stato un momento bello, intenso e particolare. Non tanto per la mia persona, quanto per il livello profondo dell’amore che il Signore mi ha dato in questo tempo. Il suo amore è grande e si è manifestato attraverso l’esperienza di fede sempre più profonda che cresceva nell’incontro con tante vite. Un grande grazie va alle persone che ho incontrato e ai miei genitori che mi hanno trasmesso una fede cristiana robusta. Sono debitore nei confronti delle persone incontrate in questi 40 anni”.
“Penso a quando sono stato un prete giovane – continua – con tanto entusiasmo. Ricordo ancora gli anni belli della scuola qui al liceo scientifico con tanti allievi. Con i giovani c’è sempre stato un rapporto bellissimo, pensiamo ai campi scuola, ai Grest e a tutte le iniziative che abbiamo organizzato. Grazie ai preti con i quali ho vissuto questi anni: sono stati maestri e guide per me, oltre che padri, amici e fratelli. Davvero una vita piena e gioiosa, con le sue fatiche e con la condivisione soprattutto dei momenti belli, ma anche di quelli difficili e dolorosi”.
“La mia filosofia – prosegue – è quella di stare accanto all’altro per condividere insieme tanti aspetti della vita, che ha le sue gioie ma anche le sue sofferenze. È importante sentire che ci sono dei preti che camminano accanto alla propria gente, quasi come una famiglia. Ringrazio di questo il Signore e le persone che hanno festeggiato con me”.
“La grazia che abbiamo noi preti – conclude – è quella di incontrare la vita dal suo nascere, pensiamo ai battesimi e ai matrimoni, fino ad accompagnare gli ultimi istanti della vita delle persone. Questo è un privilegio unico. Non finirò mai di ringraziare il Signore per avermi chiamato. Ai giovani dico che quella del prete è una vita bella e piena di gioie. Sicuramente anche di sacrifici, ma non penso che la vita dei papà e delle mamme non lo sia”.
Sulla scia degli anniversari si inserisce l’evento “50 anni di sacerdozio e non sentirli”: don Gino Cia, don Paolo Manea e don Giuseppe Menzato sono i tre illustri ospiti della serata, organizzata da Ascom-Confcommercio Oderzo-Motta di Livenza, in programma domani, giovedì 11 aprile, nell’auditorium della sede Ascom di Oderzo in via Spinè 10.
Introdurrà la serata il presidente dell’Ascom opitergina Rino Rinaldin, sarà presente la presidente dell’Unione provinciale Confcommercio Dania Sartorato, molti rappresentanti delle associazioni, della scuola, del Collegio Brandolini Rota e delle istituzioni locali.
“I tre sacerdoti – spiega il presidente Rinaldin -, docenti di lungo corso, pilastri della Congregazione dei Giuseppini e del Collegio Brandolini Rota, fervidi portatori di valori e di un modello educativo che ha forgiato intere generazioni di opitergini, hanno raggiunto questo importante anniversario e la particolare coincidenza ci ha colpito. Sono un esempio di dedizione, competenza e servizio per tutta la comunità, per i giovani, i cittadini e le imprese. La loro storia è importante e per questo intendiamo raccontarla. In tempi di carenza di vocazioni, di incertezze, di sfiducia e di disagio sociale intendiamo portare messaggi positivi e rassicuranti”.
L’occasione consentirà anche di raccontare l’evoluzione del Collegio Brandolini-Rota, un’istituzione solida, che nell’adeguarsi al cambiamento dei tempi e al mutare delle generazioni, ha saputo integrare l’offerta formativa con progetti di inclusività, sostenibilità e innovazione.
La serata sarà moderata da Umberto Perisinotto, vicesindaco a Motta (Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni 0422-712882).
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Monsignor Antonio Genovese).
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