Tokyo 2020, buona prestazione di Enrica Piccoli e Beatrice Callegari nel nuoto sincronizzato. Sesto posto per il team azzurro

Buona prestazione nel nuoto sincronizzato alle Olimpiadi di Tokyo per le atlete di scuola Montebelluna Enrica Piccoli e Beatrice Callegari (capitana del team azzurro).

L’Italia chiude al sesto posto il programma tecnico a squadre del nuoto sincronizzato alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

La squadra azzurra sperava di raggiungere quota 92.0000 punti con un esercizio pulito, ma la giuria ha penalizzato alcune imprecisioni tecniche pagando l’esercizio con 91.3372 punti (27.6 di esecuzione, 27.3 l’impressione, 36.4372 di elementi).

Al comando della classifica dopo il primo segmento di gara c’è la Russia (ai Giochi con il nome di Roc) con il punteggio di 92.2979. Secondo posto per la Cina con 96.2310, terza l’Ucraina con 94.2685.

“Sicuramente questo è un buon punteggio – afferma alla Fin Beatrice Callegari – Siamo soddisfatte. E’ una squadra nuova rispetto alla qualifica, più competitiva e con maggiori difficoltà. Guardiamo al Canada come punto di riferimento ma l’obiettivo è di avvicinarci il più possibile alle posizioni principali. Dimostrare che l’Italia c’è. Per noi, come per tutti, non è stato un anno facile, siamo state lontane dagli affetti a lungo. Scaricare l’adrenalina è stato molto difficile“.

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“Con questo esercizio – prosegue – vogliamo rappresentare questa difficoltà che siamo riuscite a superare qualificandoci per le Olimpiadi e condividerla con tutti“. 

Beatrice ed Enrica con il team (composta anche da Linda Cerruti, Costanza Ferro, Domiziana Cavanna, Francesca Deidda, Costanza Di Camillo e Gemma Galli) hanno gareggiato proponendo come tema il seguente: dopo 18 mesi di pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero, l’esibizione intende rappresentare la forza che ha unito il mondo per rialzarsi, combattere il Covid, affrontare e superare insieme i problemi, dare un segnale di speranza, così come avvenuto per coronare il sogno olimpico di ogni atleta presente a Tokyo.

L’idea del team nasce l’indomani del rinvio di un anno delle Olimpiadi: “Lo smarrimento dura un attimo. Poi capisci che il dramma è altrove. C’è chi ci ha lasciato, chi lotta in ospedale, chi non sa se domani avrà ancora un lavoro. Lo sport, per quanto sia importante, non è la parte più importante della vita. Il momento è drammatico per tante persone. Le azzurre si sentono di supportare i supereroi che continuano a lottare con tutte le loro forze difendendo, proteggendo e rassicurando il mondo e nel frattempo sognano le Olimpiadi, un anno più in là”.

Sabato alle 19.30 locali (12.30 italiane) all’Aquatics Centre di Tokyo c’è l’ultimo appuntamento olimpico con la routine libera de “Le Guerriere” azzurre. Obiettivo chiudere in bellezza.

(Foto: FIN – Federazione Italiana Nuoto – Giorgio Scala – DBM ).
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