La cultura Unesco in classe: “Casagrande” e alunni della primaria realizzano lapbook

La cultura Unesco in classe: “Casagrande” e alunni della primaria realizzano lapbook

Paesaggio, storia, tradizioni, eccellenze. La cultura delle Colline Unesco è “entrata in classe” alla Scuola primaria di Moriago della Battaglia e all’Isiss Marco Casagrande di Pieve di Soligo, che insieme hanno portato a termine un progetto di sintesi tra discipline scolastiche e conoscenza e valorizzazione del territorio.

Si è concluso infatti con ottimi riscontri il progettoECHO. Ecosystem for a Cultural HOrizon”, svoltosi in queste settimane, che si è avvalso della partnership tra classe quinta della primaria di Moriago e della classe quarta A del liceo delle scienze umane dell’Isiss Casagrande.

“Dopo un primo raccordo iniziale tra i colleghi delle due realtà scolastiche – spiegano i docenti del “Casagrande” Cinzia Gobbo e Giuliano Persico, che hanno accolto l’iniziativa suggerita dal professor Loris Viezzer – il lavoro si è svolto in modalità asincrona: i bambini della scuola primaria hanno dipanato le tematiche individuate dalle insegnanti lungo i primi sei mesi dell’anno scolastico, utilizzando la cultura delle Colline Unesco quasi come uno sfondo integratore degli apprendimenti relativi al testo poetico, alla geografia, all’educazione civica e all’educazione all’immagine”.

I ragazzi del Liceo Casagrande si sono inseriti “in corso d’opera”: “Rispondendo alla richiesta delle insegnanti della scuola primaria – proseguono – hanno progettato in modalità cooperativa dei lapbook con la sintesi delle tematiche trattate daibambini: il territorio delle colline Unesco con l’‘ippopotamo’ del monte Cesen, il fiume Piave, la chiesa di San Martino; la piazza quale antico luogo di socializzazione; le storie tradizionali locali con i relativi protagonisti: le “anguane”, il “barba zhucòn”; la cultura locale, rappresentata dalla poesia di Zanzotto; la cultura agricola e imprenditoriale, rappresentata dalle bottiglie che i bambini hanno decorato”.

“Come momento finale del progetto – precisano – in questo periodo i ragazzi del liceo stanno lavorando alla realizzazione di un video in cui raccogliere le realtà locali che con le loro iniziative perseguono, grazie al volontariato, i medesimi ideali dell’Unesco: solidarietà, inclusione sociale, educazione alla pace”.

“Si è trattato di un’esperienza simpatica e stimolante per tutti – concludono i docenti – nel solco della tradizione di socialità e collaborazione che da sempre caratterizza la popolazione del territorio Unesco”.

Giunto alla sua seconda edizione, il progetto ECHO parte dal fatto che “il riconoscimento Unesco invita ad un ripensamento del modello di marketing territoriale tradizionale”: “Ciò che si propone – si legge nella descrizione del progetto – è il rovesciamento di questo paradigma: trasformare gli ‘oggetti’ della valorizzazione turistica – paesaggio e tradizioni, enogastronomia, ospitalità – in soggetti sponsor dei valori Unesco, creando un vero e proprio ecosistema culturale alimentato dalle varie componenti della società che insieme lavorano ad una prospettiva di sviluppo sostenibile comune”.

La valorizzazione diventa quindi indiretta – si conclude – i territori promuovono se stessi mettendo in pratica i valori portanti dell’Unesco – la pace, la giustizia, i diritti umani, la cooperazione internazionale – e le strategie da essa individuate per perseguirli – la promozione dell’educazione, la comprensione interculturale, la cooperazione scientifica per lo sviluppo sostenibile, la protezione della libertà di espressione”.

(Foto: Isiss Marco Casagrande).
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