Una folla commossa, quella di oggi pomeriggio, giovedì, per l’ultimo saluto a Giorgio Cecchetto, l’imprenditore vitivinicolo e “padre” del Raboso del Piave deceduto lunedì a 61 annia causa di una malattia.
La chiesa di San Polo di Piave non è bastata a contenere tutti coloro che hanno voluto rendere omaggio a Cecchetto: più di un migliaio gli amici che hanno affollato sia l’interno che il sagrato della parrocchiale.
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Anche il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha voluto stringersi al dolore della moglie Cristina, dei figli Sara, Marco e Alberto, della mamma Bruna e della sorella Carmen. Presenti anche il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti, l’assessore regionale Federico Caner, i sindaci di San Polo di Piave e Vazzola Nicola Fantuzzi e Giovanni Domenico Zanon, il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiane Francesco Benazzi e il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Conegliano Fabio di Rezze.
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A concelebrare il funerale è stato padre Diego Cappellazzo, Giuseppino del Murialdo dell’istituto Brandolini di Oderzo, assieme al parroco di San Polo di Piave don Alberto Dalla Cort, a don Paolo Magoga e a don Umberto, sacerdote di Piacenza.
Al termine del rito funebre è stato il figlio Marco a ringraziare, oltre a tutti i presenti, anche coloro che hanno aiutato il padre durante i momenti difficili della malattia: “Nella vita ci hai insegnato ad essere originali, che non esistono problemi ma soluzioni e che non bisogna mai mollare” ha aggiunto.
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Cecchetto, oltre che un grande valorizzatore del territorio, fu anche una persona dall’animo buono sempre attento nell’aiutare le persone in difficoltà: per questo motivo al funerale hanno partecipato anche i “suoi” ragazzi dell’associazione Italiana Persone Down della sezione Marca Trevigiana con il quale Cecchetto dal 2015 portava avanti la vendemmia a loro dedicata.
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A dimostrazione dell’importanza di Cecchetto per l’intero settore vitivinicolo a San Polo di Piave si è radunato quasi tutto il mondo del vino della Marca, e ha partecipato anche una rappresentanza della Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano, di cui Cecchetto è sponsor.
La famiglia ha voluto inviare “un messaggio di ringraziamento a chi in questi giorni ha ricordato con un saluto e un pensiero Giorgio Cecchetto, scomparso a 61 anni l’11 settembre.
Fondatore dell’omonima Azienda Agricola di Vazzola, Giorgio Cecchetto con la sua dedizione verso il mondo vitivinicolo è riuscito negli anni a dare al Raboso del Piave il pregio e la considerazione che merita. Un impegno confermato dall’adesione nel 1986 come socio-fondatore alla Confraternita del Raboso del Piave. Nel portare avanti importanti progetti enologici e viticoli, l’enologo e imprenditore veneto ha sempre messo al centro il territorio e le persone: assieme alla moglie Cristina e ai figli Marco, Sara e Alberto è stato precursore di una viticoltura sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico. Tra le iniziative da annoverare la tutela del patrimonio paesaggistico, l’uso efficiente di risorse e materie prime e il legame unico creato con AIPD – Associazione Italiana Persone Down della sezione Marca Trevigiana”.
“Tra le botti si entra in contatto con la cultura e la storia di un territorio, nei sapori si riscoprono le origini di grandi vitigni autoctoni e non solo. Il vino con le sue particolarità e qualità deve diventare ambasciatore dell’identità e dell’originalità di una terra antica, che nelle generazioni future troverà la sua consacrazione”.
[Giorgio Cecchetto]
(Foto e video: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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