“Calano i prezzi energetici ma le famiglie soffrono ancora. Il futuro? Decarbonizzare”. Al microfono con Cristian Fabbri, AD di EstEnergy (Gruppo Hera)

Cristian Fabbri, AD di EstEnergy (Gruppo Hera)
Cristian Fabbri, AD di EstEnergy (Gruppo Hera)

Dopo mesi segnati dall’instabilità dei costi dell’energia, con rincari che hanno messo in ginocchio famiglie e imprese, la situazione sembra essersi stabilizzata. Da cosa deriva l’abbassamento dei prezzi energetici, e qual è lo scenario atteso per i prossimi mesi lo spiega Cristian Fabbri, amministratore delegato di EstEnergy e direttore Centrale Mercato Gruppo Hera. EstEnergy (Gruppo Hera), con oltre 1 milione di clienti, è la società di riferimento per la fornitura di luce e gas nel Triveneto.

Cristian Fabbri, AD di EstEnergy

“Per ragionare sugli scenari futuri bisogna prima capire cosa ha determinato la diminuzione dei prezzi – commenta Fabbri -. La causa principale sta nella riduzione dei consumi da parte degli italiani, complice un inverno più mite rispetto al solito. Nel 2022 abbiamo consumato il 10% di gas in meno rispetto all’anno precedente; questo significa meno gas che deve entrare nel sistema italiano, e più gas negli stoccaggi. Prevediamo di finire l’inverno a marzo con 4 miliardi di metri cubi di gas in stock, rispetto al mezzo miliardo dello scorso anno. 

“In stoccaggio c’è dunque un 5% di gas in più rispetto al consumo medio annuo che non dovrà essere acquistato dal sistema Italia per l’estate – prosegue l’ad di EstEnergy -. Inoltre vanno considerati gli interventi per aumentare i flussi di gas in Italia attuati l’anno scorso dal Governo che stanno dando i loro frutti. A maggio avremo un nuovo rigassificatore in Toscana, a Piombino, installato da Snam, che porterà 2 miliardi di metri cubi di gas entro l’estate e un altro miliardo circa entro la fine dell’anno, cifra che salirà a due miliardi alla fine dell’inverno prossimo”. 

“Lo stesso ragionamento si può fare anche a livello europeo, dove registriamo stoccaggi alti e nuovi rigassificatori nel nord Europa. Questo si traduce in una minore difficoltà nel portare gas nel nostro Paese, e dunque in prezzi meno perturbati rispetto al 2022. Sull’inverno prossimo? Le prospettive dipendono anche dalle temperature, più miti o più rigide della stagione che stiamo per lasciarci alle spalle”. 

Parliamo della fine del mercato di tutela previsto per gennaio 2024, il vostro Gruppo come si pone a riguardo? 

“Storicamente noi siamo operatori in questo mercato. Da gennaio 2024 i clienti gas andranno in continuità con il fornitore attuale; anche i clienti elettrici non devono preoccuparsi, tramite gara, verrà individuato il loro fornitore. Noi in passato abbiamo partecipato a queste gare che riguardavano in particolare le piccole aziende elettriche, e abbiamo vinto dei lotti proprio a fronte delle nostre offerte convenienti. In futuro cercheremo di continuare ad essere i fornitori di riferimento sul territorio per i clienti esistenti, ma anche per i nuovi che provengono da altri operatori. Puntiamo a portare sul mercato libero le nostre iniziative finalizzate a contenere gli incrementi dei prezzi, ridurre i consumi e dare un contributo ai clienti alla decarbonizzazione dei propri consumi”. 

Siamo partiti parlando di buone notizie, tuttavia ci sono molte famiglie che subiscono ancora il contraccolpo degli aumenti dello scorso anno, come rispondete a chi è in difficoltà? 

“Veniamo da mesi segnati da prezzi via via decrescenti. Ad agosto 2022 il prezzo del gas era di 350 euro/Mwh, mentre oggi si attesta attorno attorno ai 60 euro/Mwh. Le bollette che stanno arrivando ancora scontano i prezzi alti dei mesi scorsi. Noi abbiamo visto che circa il 5-6% delle famiglie che serviamo (una percentuale simile riguarda anche le aziende) fatica a pagare le bollette relative ai consumi invernali. Per venire incontro a chi è in difficoltà, diamo la possibilità di rateizzare la bolletta, normalmente a tre rate, ma in situazioni particolari il numero di rate può variare. Inoltre abbiamo adottato dei protocolli sul territorio in accordo con i Comuni per tutelare la fascia più debole della popolazione seguita anche da assistenti sociali. A queste iniziative aziendali si aggiunge quella promossa dal governo relativa al “bonus sociale”. Ricordo che chi ha presentato un reddito Isee inferiore ai 15 mila euro, può ottenere dei bonus in bolletta anche consistenti, che ammontano a diverse centinaia di euro su base annua. Il combinato di queste iniziative ha creato una rete di protezione che ha permesso di garantire il servizio e allo stesso tempo di evitare disagi a famiglie e imprese”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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