“Storia delle Librerie d’Italia” è il titolo del nuovo libro dell’autore e traduttore Vins Gallico (Newton Compton Editore, 2022). Il volume ricostruisce la storia e l’evoluzione delle librerie italiane, dalle botteghe ottocentesche alle grandi catene, passando per le librerie indipendenti di provincia. Nel capitolo dedicato a quest’ultima categoria ritroviamo anche “La Pieve”, che spicca fra le librerie indipendenti d’Italia per la sua storicità ma non solo.
Una clientela fidelizzata, un libraio sempre pronto a dare consigli, buoni rapporti con gli autori e una selezione di libri non omologata a quella delle grandi catene sono gli elementi che contraddistinguono la storica libreria di Pieve di Soligo.
“All’inizio sono in sette, perché la libreria La Pieve è frutto di un progetto collettivo – si legge nel libro di Gallico – Ma poi, come i protagonisti di ‘And then there were none’ di Agatha Christie, uno alla volta si tirano indietro (non in maniera così definitiva), finché restano in due: Antonio Nardi e la moglie Elena Mazzarella”. Nasce così, nel 1986, la libreria La Pieve, oggi gestita dal fratello di Antonio, Flavio Nardi.
“Fa senz’altro piacere essere segnalati in questa guida – commenta il libraio, pur tenendo a precisare che La Pieve non è l’unica realtà storica dell’area -. Il Trevigiano è una zona felice, dove le librerie indipendenti dimostrano una buona tenuta”.
Cosa le premia? Viene da chiedersi. “La dedizione con cui cerchiamo di fidelizzare i nostri clienti, che sanno di poter contare su un suggerimento da parte di un libraio che li conosce da anni”.
Come indicato anche nel libro “Storia delle Librerie d’Italia”, un altro punto di forza sono gli incontri organizzati dalla libreria in collaborazione con i Comuni limitrofi e le biblioteche, a volte anche all’interno di attività private.
“In passato siamo andati spesso anche all’osteria preferita di Zanzotto a tenere delle presentazioni. Ci sono diversi autori come Paolo Malaguti, Matteo Melchiorre, Alessandro Marzo Magno (qui l’articolo) che ci vorrebbero tornare, pur sapendo che ormai l’osteria è chiusa. Devo dire che il Veneto in generale è una regione di lettori forti – prosegue Flavio Nardi -. Tuttavia si soffre un po’ la mancanza di case editrici importanti, mentre si conta una grande presenza di micro editori”.
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