Giornata della Memoria e Giorno del Ricordo: al Battistella-Moccia due spettacoli teatrali per commemorare le vittime dell’Olocausto e delle Foibe

L’Auditorium Battistella Moccia ospiterà l’incontro di domani sera sul rischio idraulico

Si avvicina la Giornata della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, a cui seguirà il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, quest’ultimo dedicato alle vittime delle foibe. Pieve di Soligo si prepara a questi appuntamenti con la Storia con due serate culturali promosse dall’amministrazione comunale in programma il 21 gennaio e il 18 febbraio all’auditorium “Battistella-Moccia”.

In vista del Giornata della Memoria, istituita per commemorare le vittime della Shoah, sabato 21 gennaio alle ore 21, la compagnia padovana Matàz Teatro porterà in scena lo spettacolo “Ogni cosa è illuminata”, riadattamento dell’opera dello scrittore americano di origine ebraica Jonathan Safran Foer. “Everything Is Illuminated”, questo il titolo originale del libro pubblicato nel 2002, racconta un viaggio in Ucraina realmente compiuto dall’autore per ripercorrere le tracce del nonno, sopravvissuto ai lager nazisti. L’attore e regista Marco Artusi sarà il protagonista di questo spettacolo che alterna momenti commoventi ed esilaranti, reso ancora più evocativo dalle musiche del compositore e sound designer Giovanni Frison. 

Sabato 18 febbraio, sempre alle ore 21, sarà la volta del racconto teatrale “La grande storia di Abdon Pamich” dedicato al campione di marcia italiano che fuggendo da Fiume si salvò dal massacro delle foibe. Lo spettacolo, scritto e interpretato dall’ autore, poeta e regista Davide Giandrini, apre una riflessione sull’eccidio di migliaia di militari e civili italiani della Venezia Giulia, a cui seguì il drammatico esodo istriano. Abdon Pamich nel settembre del 1947 era un ragazzino che si vide costretto a fuggire dalla sua amata Fiume a piedi. La sua è una storia di riscatto, divenuta un simbolo del dramma delle foibe. Pamich infatti dopo la fuga è diventato uno degli sportivi italiani con il maggior numero di medaglie conquistate nella disciplina della marcia a livello internazionale. Abdon Pamich, nato nel 1933, conquistò la medaglia di bronzo ai Giochi di Roma del 1960, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, e fu ancora due volte campione europeo a cui si aggiungono altri 40 titoli italiani vinti nel corso di una brillante carriera sportiva. 

Entrambi gli eventi all’auditorium “Battistella-Moccia” saranno ad ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti.

A Vittorio Veneto, nell’àmbito delle iniziative predisposte dall’assessorato alle politiche scolastiche in occasione della Giornata della Memoria 2023, si terranno martedì 24 e giovedì 26 gennaio, con partenza alle ore 9.00 da piazza San Francesco, una serie di visite guidate nell’ex area del Ghetto di Ceneda, già luogo della presenza ebraica a partire dalla seconda metà del 1500.

“Abbiamo il dovere di ricordare e far conoscere ai giovani eventi che hanno tragicamente segnato la nostra storia, anche locale. Oggi più che mai, imparare dal passato è un modo per non ricadere negli stessi errori e orrori” dice Antonella Caldart, assessore responsabile del progetto.

L’iniziativa è strettamente riservata agli alunni delle classi degli Istituti Scolastici che hanno aderito all’iniziativa (l’Istituto Comprensivo di istruzione secondaria di 1° Grado Vittorio Veneto I e l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione “Alfredo Beltrame”) ed è realizzata in collaborazione con ISREV (Istituto per la storia della Resistenza di Vittorio Veneto) che già da molti lustri organizza attività e momenti di riflessione in questa giornata, quali per esempio gli incontri con i Giusti Giorgio Perlasca, Giuseppe Vascellari  nonché i corti dello storico e regista Giuseppe Muroni di Ferrara, autore per l’Istituto dell’Enciclopedia Treccani di tre web serie di cortometraggi centrati sugli anni cruciali del Secolo Breve.

In questa edizione, l’iniziativa si avvale del contributo di tre relatori: l’architetto Maria Cristina Scalet, funzionaria del Comune di Vittorio Veneto e da vari lustri operante nell’àmbito della valorizzazione dei Beni Culturali e della promozione nel territorio, il prof. Pier Paolo Brescacin, autore di numerosi studi su quegli anni nonché direttore scientifico dell’Istituto della Resistenza e il socio ISREV Andrè Tonin, cultore di storia ebraica.

In particolare gli alunni saranno condotti quasi per mano a individuare i vari edifici che furono teatro, a partire dal 1597, data dell’istituzione della prima comunità a Ceneda, della presenza ebraica in città: le due sinagoghe, i magazzini, i vari edifici abitativi tra cui la casa di un personaggio come Emanuele Conian o Conegliano, poi diventato Lorenzo Da Ponte, celebre librettista di Mozart, dei quali l’architetto Scalet illustrerà le caratteristiche architettoniche, gli usi sedimentatisi nel corso del tempo, lo stato di conservazione e soprattutto il loro inserimento nel contesto urbano.

Brescacin parlerà invece delle storie degli uomini e delle donne che abitavano “il Ghetto” negli anni 1943-45, quando appunto Vittorio Veneto, come tutto il Nord Italia, venne occupato dai tedeschi e vide la presenza del rinato governo neofascista della Repubblica Sociale Italiana, che ancora in data 14 Novembre 1943 approvò a Verona un manifesto politico in cui ripristinava la legislazione razziale del 1938 e l’arresto, la requisizione di ogni bene e l’internamento di tutta la popolazione ebraica italiana, inclusa quella del Vittoriese.

Come dire: una morte annunciata nei confronti delle tre ultime cittadine vittoriesi di fede ebraica residenti nel Ghetto: le sorelle Amina, Regina e Sara Valenzini, rispettivamente di 75, 85 e 88 anni, visto e concesso che i campi di internamento italiano erano solo una tappa di transito per i campi di sterminio in Germania e per la soluzione finale.

Solo grazie all’iniziativa di un emerito concittadino, il dottor Giuseppe Vascellari, che di sua personale iniziativa escogitò l’abile stratagemma di ricoverarle come pazienti nel reparto infettivi dell’Ospedale cittadino della Confraternita dei Battuti dove il Nostro prestava la sua opera, esse poterono salvarsi dalla deportazione e arrivare sane e salve alla Liberazione.

Il circolo culturale per la conservazione i Vittorio Veneto embrica organizza per domenica 29 con partenza alle 10 una visita guidata ai luoghi ebraici di Vittorio Veneto, con prenotazioni allo IAT Treviso. Mentre per sabato 11 febbraio alle 21, in collaborazione con l’Associazione Culturale COLL&MUSICA e con gli allievi dell’Istituto Comprensivo C.M. Scuola Secondaria di Colle Umberto, uno spettacolo teatrale dal titolo “Una rivoluzione di carta” con alla regia Simone Carnielli e Margherita Piccin. L’ingresso sarà libero e gratuito.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT viale della Vittoria 110, Vittorio Veneto – tel. 0438 57243 nel sito www.turismovittorioveneto.gov.it o all’email iat@comune.vittorio-veneto.tv.it.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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