Il 26 gennaio 1975 si spegneva la voce di Toti Dal Monte: Treviso la ricorda a giugno con il 50° Concorso internazionale per cantanti

Il 26 gennaio del 1975 si spegneva a Pieve di Soligo la cantante lirica Toti Dal Monte, nata Antonietta Meneghel il 27 giugno 1893 a Mogliano Veneto. Figlia di due maestri elementari (il padre Amilcare era un musicista dilettante, la madre Maria Zacchello appassionata di letture e poesia), è stata uno dei più celebri soprani del Novecento, allieva di Barbara Marchisio e  prediletta da Arturo Toscanini, con cui debuttò nel 1923 al Teatro alla Scala di Milano nella “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, che diventerà uno dei suoi ruoli principali. Nel foyer del Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso c’è una targa in marmo, omaggio alle sue recite trevigiane: Lodoletta (1920), Il Barbiere di Siviglia (1922), La Sonnambula (1931), La Traviata (1943), La Traviata (1945).

La Città di Treviso perpetua la memoria di Toti Dal Monte dedicandole il Concorso internazionale per cantanti che porta il suo nome. Il premio fu promosso già a partire dal 1969, quando l’Ente Teatro Comunale era presieduto da Antonio Mazzarolli.

Non era ancora stato intitolato al soprano, che entrò nella giuria in quell’anno e vi rimase finché il 26 gennaio di 47 anni fa non diede l’addio alla vita e al pubblico nella sua ultima dimora tra le colline del Quartier del Piave.

Dal 1975 in poi il concorso è associato al nome di “Toti Dal  Monte” e da allora è stato la rampa di lancio di tanti talenti del bel canto, italiani e stranieri, tra cui Mariella Devia, Ferruccio Furlanetto, Alida Ferrarini, Darina Takova, Ghena Dimitrova, Alessandro Corbelli, Josè Fardilha e molti altri.

Il 2022 è l’anno della cinquantesima edizione della competizione canora, che si terrà dal 6 all’11 giugno al Teatro “Mario Del Monaco”, mettendo a concorso i ruoli dell’opera “I Capuleti e i Montecchi”, tragedia in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, rappresentata in prima assoluta al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1830.

Il concorso lirico nel 2021 ha ripreso il suo percorso, dopo una battuta d’arresto durata due anni, e si ripropone come uno dei più importanti premi lirici a livello internazionale anche per l’originalità della formula con cui è stato concepito, poiché ai vincitori non vanno premi in denaro bensì l’interpretazione dell’opera.

La commissione giudicatrice è presieduta dal maestro Giorgio Benati (musicista, docente, manager veronese) e costituita da rappresentanti degli enti coproduttori e da eminenti personalità del settore artistico-musicale: Cristina Ferrari direttore della Fondazione Teatri di Piacenza; Evamaria Wieser direttore casting Festival di Salisburgo; Stefano Pace direttore generale e artistico dell’Opéra Royal di Liegi (Belgio); Renate H. Kupfer opera casting consultant (Germania); Christian Carrara direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini di Iesi; Alessandro Di Gloria responsabile programmazione opera, concerti e casting del Teatro Massimo di Palermo; Roberto Scandiuzzi basso; Giancarlo Andretta direttore d’orchestra; Federico Faggion direttore artistico della stagione lirica e concertistica del Teatro Verdi di Padova; Luigi Puxeddu direttore artistico del Teatro sociale di Rovigo; Massimo Ongaro direttore del centro culturale Santa Chiara di Trento e Stefano Canazza, direttore della Stagione lirica e concertistica del Teatro Mario Del Monaco.

I vincitori debutteranno con i rispettivi ruoli nelle recite in cartellone nella stagione 2022-2023 al Teatro “Mario Del Monaco” e nelle stagioni liriche 2022 del Comune di Padova e del Comune di Rovigo.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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