Inaugurata la mostra di Ulrich Erben, Soldan: “A Villa Brandolini uno dei più grandi artisti del secondo Novecento”

Ulrich Erben e Stefano Soldan

Le opere di Ulrich Erben inserite negli spazi di Villa Brandolini, nel cuore del paesaggio Unesco, si caricano di nuovi e ulteriori significati. È proprio il paesaggio infatti, non rappresentato, ma evocato e sublimato dal segno e dal colore, il protagonista delle grandi tele del maestro tedesco che fino al 28 aprile rimarranno esposte nella Villa di Solighetto.

Stefano Soldan – video di Rossana Santolin

La mostra “Ulrich Erben – incontri in villa”, organizzata da VenetoArte, in collaborazione e con il contributo del Comune Pieve di Soligo, come spiegato ieri in occasione dell’inaugurazione, ha avuto una lunga gestazione, durata dieci anni.

Ulrich Erben

Proprio dieci anni fa iniziò a maturare il rapporto di amicizia fra Erben e la comunità pievigina a cui il pittore, nel 2020, donò le due opere che campeggiano nell’atrio del municipio. Un atto di generosità che valse all’artista di Düsseldorf la cittadinanza onoraria di Pieve di Soligo.

Il percorso espositivo della mostra, che si snoda fra il piano nobile e le serre di Villa Brandolini, comprende una cinquantina di opere – comprese quelle donate al Comune e ispirate allo stemma della città – celebrando sì un’amicizia, ma prima di tutto la carriera di uno dei maggiori esponenti della pittura aniconica europea.

Ulrich Erben e il curatore Pierangelo Zanco

La mostra è curata da Pierangelo Zanco, ex consigliere comunale che negli anni ha coltivato in prima persona l’amicizia con Erben, e accompagnata da un catalogo in tre lingue in cui il critico d’arte Davide Ferri dona alcune chiavi di lettura per approcciarsi a opere le cui forme essenziali celano una complessa ricerca del legame fra geometria e natura.

Davide Ferri – video di Rossana Santolin

“Nelle opere di Erben – spiega Ferri – il paesaggio non è rappresentato, ma richiamato ed evocato con vitalità e un movimento perpetuo fatto di arretramenti e avanzamenti. Nelle sue tele ci dà l’illusione di essere di fronte ad una finestra da cui l’orizzonte si espande”.

Una sala della mostra al piano nobile di Villa Brandolini

“Erben – prosegue il critico – incarna perfettamente la definizione di ‘minimalismo mediterraneo’ che unisce figure astratte, geometriche e punte di calore da cui emerge il suo legame con il nostro Paese, l’amore per il Rinascimento e un uso del colore che evoca la pittura veneta”.

il taglio del nastro: da sinistra Stefano Soldan, Ulrich Erben e Cristiano Corazzari

“Scusate, sono emozionato: non dovrei essere io a parlarvi, ma i colori – ha esordito ieri maestro (in un italiano eccellente) prendendo la parola durante la presentazione che ha anticipato il taglio del nastro – Dieci anni fa, quando sono venuto a Pieve di Soligo per la mostra ‘Visione analitica’ non avrei mai pensato di avere l’opportunità, un giorno, di esporre qui le mie opere”.

Una visitatrice omaggia l’artista con una poesia di Hoelderlin

Questo evento testimonia un’amicizia indimenticabile, ma anche un amore per il Veneto che parte da lontano. Ricordo quando arrivai a Venezia per la prima volta sessant’anni fa, come studente. Uscii dalla stazione e rimasi folgorato alla vista del Canal Grande, così brulicante di vita e di barche. Quella bellezza e quel calore – ha concluso Erben – l’ho ritrovato a distanza di molti anni quando sono venuto a Pieve”.

Il pubblico all’inaugurazione

“Siamo molto felici di ospitare Ulrich Erben a Villa Brandolini – ha commentato il sindaco Stefano Soldan – Questa mostra ha avuto una lunga gestazione e non posso che ringraziare il maestro per la stima che ci ha dimostrato e Pierangelo Zanco che si è speso in prima persona per arrivare a questo traguardo”.

Le serre di Villa Brandolini che ospitano parte della mostra

A Pieve di Soligo portiamo un artista straordinario che ripensa il concetto di paesaggio e, facendo un salto culturale, lascia intravedere nel segno e nella proporzione delle figure le radici della nostra pittura Veneta. Siamo onorati di avere qui uno dei più grandi artisti del secondo Novecento la cui arte rappresenta un veicolo di pace, di comunione e superamento delle barriere fra nazioni” ha concluso il sindaco.

Cristiano Corazzari

Era presente ieri all’inaugurazione anche l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari che ha espresso il suo personale apprezzamento di fronte alle opere di Erben sottolineando il valore della sua mostra.

In mostra anche i bozzetti preparatori delle due opere di Erben donate al Comune di Pieve

“In questa occasione l’arte contribuisce a rendere il sito paesaggio Unesco di attrattiva internazionale, riaffermandolo come un punto di riferimento per la Cultura a livello regionale. Ulrich Erben, con grande profondità, testimonia il nostro legame con una terra lontana geograficamente, ma ora più vicina che mai”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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