La comunità di Pieve di Soligo oggi, domenica, si è riunita per una giornata di commemorazioni solenni in ricordo dell’arcivescovo Costantino Stella, pievigino illustre a cui la città ha voluto rendere memoria in occasione del cinquantennale dalla scomparsa.
Molto sentita la celebrazione a cui hanno presenziato le autorità civili e militari, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, il cardinale Beniamino Stella, nonché nipote dell’arcivescovo pievigino, l’arcivescovo de l’Aquila Giuseppe Petrocchi, il vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, il rettore del Seminario vescovile don Paolo Astolfoma anche tanti cittadini e fedeli, fra cui gli stessi familiari del pastore che negli anni tenne ben saldi i legami con la propria comunità di provenienza.
“In memoria dell’arcivescovo Costantino Stella (1900 – 1973)” questo il titolo della giornata promossa dalla Parrocchia del Duomo di Santa Maria Assunta, dalla Città di Pieve di Soligo e dall’Istituto Diocesano Beato Toniolo. Le vie dei Santi, in collaborazione con la rete culturale VIP e articolata in più momenti.
La messa in duomo e l’incontro al Battistela-Moccia
Alla messa in Duomo con la concelebrazione eucaristica presieduta dai cardinali Stella e Petrocchi e dal vescovo Pizziolo, alle 11 ha fatto seguito l’incontro divulgativo all’Auditorium Battistella-Moccia moderato dal direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo, Marco Zabotti, che attraverso le testimonianze di chi visse e conobbe da vicino l’arcivescovo Stella hanno evidenziato l’eredità umana e pastorale di cui oggi Pieve di Soligo si fa custode, ripercorrendo le tappe salienti di una vita interamente vocata alla Chiesa. Per l’occasione è stata distribuita ai presenti una pubblicazione in ricordo di Stella e della giornata di commemorazione.
Sincero testimone del Vangelo, ma anche protagonista del suo tempo, Stella, prima come sacerdote e poi come vescovo, si offrì per ricucire le spaccature sociali delle comunità in cui prestò servizio, affrontando il problema dell’odio fratricida che divise l’Italia nel periodo post-bellico. Promosso alla sede arcivescovile di L’Aquila nel 1950, Stella due anni più tardi fu nominato assistente al Soglio da Papa Pio XII per poi essere elevato a Metropolita nel ’72. Partito dall’Aquila nel ’73, morì a Pieve di Soligo dove venne sepolto per sua espressa volontà.
L’Aquila, come Pieve di Soligo, ancora oggi fa tesoro dell’eredità indelebile lasciata da Stella, come testimoniato dall’accorato messaggio che il primo cittadino del capoluogo abruzzese ha inviato in occasione delle celebrazioni e riportato fedelmente dal sindaco Stefano Soldan.
Come sottolineato da Marco Zabotti, cerimoniere per la giornata, terminata nel pomeriggio con il concerto nel Duomo di Santa Maria Assunta, “l’arcivescovo Costantino Stella è una figura che appartiene alla storia religiosa di Pieve di Soligo che annovera tra le vocazioni presbiteriali pure i compianti Vescovi Agostino Ferrari Toniolo e Silvio Padoin, insieme a tante figure amate di sacerdoti, religiose, religiosi e missionari ancora viventi, tra i quali il cardinale Beniamino Stella”.
Fra le testimonianze ascoltate stamani all’auditorium anche quella di Raffaella Stella nipote dell’arcivescovo che ne ha proposto un ritratto intimo e commovente, condividendo il ricordo degli ultimi momenti di vita dello “zio arcivescovo, un uomo semplice e devoto, attaccato alle sue radici, che non perdeva occasione, nelle sue frequenti visite a Pieve di Soligo, per portare ai nipoti le delizie dell’Aquila come il torrone” ha raccontato Raffaella Stella facendo emergere il volto umano e famigliare dietro al pastore.
Anche per un allora giovanissimo cardinale Stella, dai tempi in cui era seminarista del Seminario Romano Laterano, lo “zio arcivescovo” fu un punto di riferimento, una fonte continua di ispirazione, di cui ammirava l’incredibile “sopportazione di ogni fatica, fisica e mentale” affrontata con entusiasmo e spirito tenace.
La benedizione del capitello nella piazzetta delle Mure ora intitolata all’arcivescovo pievigino
Concluso l’incontro al Battistella-Moccia gli ospiti e il pubblico si sono spostati per un altro momento saliente di questa giornata di celebrazioni culminata con la benedizione del capitello secentesco restaurato – proveniente dalla via Crucis della Cal Santa – nella piazzetta delle Mure, nella zona che diede i natali all’arcivescovo Stella, e che da oggi sarà a lui intitolata per consegnare al ricordo perenne dell’intera cittadinanza una vita illustre e benemerita della città di Pieve di Soligo. Un ringraziando particolare infine è stato rivolto ai tanti attori coinvolti nell’opera di restauro e di riqualifica di uno spazio urbano che ora acquista un nuovo significato: in primis la ditta NGE, l’architetto Bruno Dal Col e diversi sponsor privati.
La cerimonia di benedizione del capitello e lo svelamento della targa intitolata a Costantino Stella sul fontanile della piazzetta è stata accompagnata da un breve intermezzo musicale della Filarmonica di Pieve di Soligo sulle note dell’inno nazionale.
Il gran finale in musica con Concerto dei Concerti
Nel pomeriggio le celebrazioni sono proseguite nel Duomo a Pieve di Soligo, gremito in ogni ordine di posti, per il Concerto dei Concerti conclusivo della rassegna “Musica d’estate in arte e bellezza”.
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