Niente fusione? Da Pieve di Soligo “Stop” alla gestione associata dei servizi con Refrontolo. Soldan: “Un periodo di separazione aiuterà tutti a riflettere”

Dopo il mancato “matrimonio” tra i Comuni di Pieve di Soligo e Refrontolo, ora è in vista un “divorzio” anche in fatto di gestione associata delle funzioni e dei servizi tra le due amministrazioni.

La questione è emersa nel corso del consiglio comunale di Pieve di Soligo svoltosi nella serata di ieri, lunedì 26 settembre, quando proprio questo tema risultava essere uno dei punti all’ordine del giorno.

Una questione che è parsa essere un nuovo tassello riguardante la vicenda sull’ipotesi di una fusione tra i due Comuni, voluta da Pieve di Soligo e rifiutata da Refrontolo (qui l’articolo).

Ad annunciare tale decisione, con tutte le motivazioni del caso, è stato lo stesso sindaco Stefano Soldan: “L’amministrazione di Pieve di Soligo ha proposto a quella di Refrontolo di intraprendere il percorso di fusione tra i due enti, al fine di poter anche arrivare a risolvere alcune criticità che, nel corso di questi anni, non si sono mai potute risolvere”, è la premessa fatta dal primo cittadino, il quale ha indicato, a titolo esemplificativo, lo sforzo da parte del personale nel dover redigere due bilanci e, di conseguenza, dover fare “tutto doppio”.

“È stato chiesto all’amministrazione di poter intraprendere un percorso referendario, di discussione intorno al ragionamento di una fusione – ha continuato il sindaco -. Questo percorso sarebbe stato estremamente rapido, perché l’aggregazione degli uffici è sostanzialmente fatta, quello che manca è l’aggregazione politica e del patrimonio. L’amministrazione comunale, dopo aver fatto questa proposta, si è trovata davanti una netta chiusura da quella di Refrontolo. Pur rimanendo aperta la piena disponibilità (e spero ci sia anche da parte degli amministratori di Refrontolo la volontà di intraprendere seriamente il percorso di fusione), avendo ricevuto un diniego e perdurando le difficoltà gestionali, allora la nostra amministrazione ha deciso che ognuno deve pensare ai propri cittadini”.

“Quindi, momentaneamente, e in via definitiva dal 31 dicembre, verranno sospese tutte le funzioni comuni con Refrontolo – è l’annuncio fatto da Soldan, il quale ha ribadito la “disponibilità da parte dell’amministrazione di affrontare un percorso di fusione” -. Con la fusione, Refrontolo mantiene la propria dignità e, anzi, il sindaco di Refrontolo può diventare anche il sindaco di Pieve di Soligo”.

Tale decisione era già stata approvata in giunta e ha ottenuto la maggioranza dei voti ieri sera, cosa che porterà di fatto all’interruzione della gestione associata entro la fine dell’anno. Una prospettiva, però, che ha visto il voto contrario da parte dell’opposizione, la quale non ha nascosto di non aver apprezzato tale modus operandi.

Il consigliere Salvatore Cauchi, ad esempio, ha ritenuto tale decisione un modo che di fatto farà tornare Pieve di Soligo “indietro di dieci anni”, ovvero una scelta che spinge ognuno a “pensare solo al proprio campanile e al proprio cortile”: “Questa è un’occasione che il nostro Comune perde e pagherà nei prossimi anni. Così, sicuramente Refrontolo non sarà più accondiscendente con Pieve di Soligo. Sono basito da questa scelta”, ha affermato, ritenendo tutta la faccenda “una scelta politica” e un “contrasto politico che toglie opportunità al territorio”, a cui sarebbe stato preferibile una maggiore diplomazia.
Sempre da Cauchi è quindi giunta la proposta (non accolta) di costituire una commissione tra i due Comuni, con una persona super partes (come ad esempio “un amministratore della Provincia”) per discutere sulla questione.

Il consigliere Gino Lucchetta ha definito la scelta intrapresa “una posizione drastica”, alla quale sarebbe stata preferibile la decisione di una riduzione delle funzioni in forma associata o di dare del tempo al Comune di Refrontolo per riflettere sulla prospettiva futura di una fusione: “La gestione associata delle funzioni porta dei risparmi. Inoltre ci aspettavamo qualcosa di più interlocutorio e affrontare la cosa in questa maniera è qualcosa che non possiamo condividere” ha affermato Lucchetta.

Secondo il consigliere Valentina Dorigo, invece, sarebbe stato più opportuno affrontare tali aspetti in presenza del sindaco di Refrontolo Mauro Canal.

“Non riesco a capire come si possa pensare che la fusione porti a dei cambiamenti: la comunità avrà un sindaco al posto di due che parlano”, ha affermato Soldan nel corso della discussione, ribadendo quanto la “fusione sia la soluzione”, oltre alla disponibilità del Comune di Pieve di Soligo ad affrontare una discussione referendaria sul tema: “Non è una questione di antagonismo politico, è una scelta maturata in questo periodo. Ovviamente l’amministrazione di Refrontolo fa i suoi ragionamenti, noi continuiamo a fare i nostri, con la mano tesa. Per me la scelta più matura è la fusione dei due Comuni. Secondo me ci sono degli aspetti di campanilismo talmente radicati che portano a una distorsione della visione del vantaggio reciproco di tutti. Magari un periodo di separazione aiuta tutti a riflettere”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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