Si è svolto nei giorni scorsi l’annunciato incontro tra Stefano Soldan e Mauro Canal, sindaci rispettivamente dei Comuni di Pieve di Soligo e Refrontolo, a proposito dell’ipotesi di una fusione tra i due enti avanzata dall’amministrazione pievigina.
Una proposta di fronte alla quale il sindaco Canal aveva preferito mantenere il riserbo, almeno fino all’incontro con il collega di Pieve di Soligo, salvo lanciare una provocazione in merito alla possibilità di richiedere la riannessione di Barbisano a Refrontolo (qui l’articolo).
Un colloquio, stando alle dichiarazioni fornite dal sindaco Canal, che si è concluso con il rigetto di ogni ipotesi di fusione tra i due Comuni da parte dall’amministrazione di Refrontolo.
“L’incontro è stato utile per confrontarsi sulla collaborazione tra i due Comuni. Abbiamo inteso esplicitare a maggioranza e minoranza di Pieve di Soligo le motivazioni che ci inducono a non iniziare il percorso di fusione dei due Comuni – ha affermato Canal – Premetto che non è mai piacevole e facile declinare una proposta da parte di un ente con il quale condividiamo uno stesso percorso da dieci anni, ma proprio per questo ho trovato corretto dare una risposta chiara in tempi brevi, al fine di non creare false aspettative, evitare incomprensioni e permetterci di ragionare fin da subito sul prossimo futuro”.
Canal ha quindi spiegato che una fusione significherebbe la riduzione della realtà refrontolese a una frazione del Comune pievigino.
“Non reputo le fusioni un male assoluto e non nascondo che ci siano esempi virtuosi in tal senso, come prendo atto che diverse richieste di fusione si siano impantanate o fallite – ha proseguito – Una prima criticità va ricercata nel numero di abitanti dei Comuni. Nelle fusioni avvenute in Veneto negli ultimi anni, si sono accorpati Comuni con un numero di abitanti comparabile. L’unica fusione con differenze importanti, l’uno contava circa 7 volte gli abitanti dell’altro, è avvenuta tra Longarone e Castellavazzo, quest’ultimo oggi frazione di Longarone. Sono conscio che ogni realtà ha la sua storia, ma Pieve di Soligo conta circa 7 volte gli abitanti di Refrontolo e, non certo per bramosia dei pievigini ma per natura delle cose, Refrontolo diverrebbe una frazione“.
“Unire i servizi di due o più Comuni è un atto tecnico; fonderli aggiunge a questo tecnicismo un atto sociale fatto di tradizioni locali, storia, senso di appartenenza – ha spiegato il sindaco di Refrontolo – Non sono un ottuso e becero campanilista, anche perché la mia vita amministrativa dimostra proprio il contrario. Ho vissuto in prima linea, da vicesindaco, sia il percorso che ha portato all’unione delle funzioni con Pieve di Soligo, sia quello che nel 2014 aveva gettato le basi alla condivisione dei servizi tra i Comuni del Quartier del Piave”.
“Nella visione del 2014, era palese che Pieve di Soligo, per collocazione e dimensioni, avrebbe dovuto essere il punto di riferimento del Quartier del Piave. È ovvio che il percorso non è né semplice né immediato, come non lo è stato a suo tempo quello tra Refrontolo e Pieve. Tutto sta nelle capacità e lungimiranza degli amministratori“, ha proseguito Mauro Canal, il quale ha avanzato una sua controproposta: “Vedo molto più utile ampliare l’attuale gestione dei servizi con i Comuni del Quartier del Piave, partendo magari dalla Polizia locale o dall’Urbanistica, che ha già visto un percorso comune nella stesura del Piano di assetto del territorio intercomunale. E questo, meglio che lo specifichi, non significa fusione dei sei Comuni”.
“Di strettissima attualità c’è poi la partita del Pnrr che mette a disposizione una buona quantità di fondi, ma per ottenerli è indispensabile la collaborazione tra i Comuni. Anche per questo, investire oggi tempi e risorse per rincorrere la fusione è fuori tempo e fuori luogo. Ci troveremmo a discutere dei nostri piccoli interessi, mentre gli altri si portano a casa il pesce grosso“, ha affermato il sindaco di Refrontolo, il quale ha commentato anche l’attuale convenzione in termini di servizi con il Comune di Pieve di Soligo.
“Detto questo, l’incontro è stato utile anche per capire alcune criticità che presentano le attuali convenzioni con Pieve di Soligo. Gli assessori di riferimento le hanno esplicitate, alcune nel tempo sono state risolte, altre permangono – ha dichiarato – Nella consapevolezza che comunque in tutti i Comuni, come peraltro nelle attività private, non sempre tutto può girare alla perfezione, sono certo che un costante dialogo tra amministratori e un lavoro di limatura dei problemi ci consentirà anche in futuro di proseguire questa collaborazione, proficua per entrambi i Comuni”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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