Torna l’incubo dei bocconi avvelenati a Pieve di Soligo. Nei giorni scorsi al Comune sono giunte alcune segnalazioni di bocconi sospetti rinvenuti nella zona di Solighetto.
La città non è nuova a questo genere di episodi. A gennaio dello scorso anno una cagnolina morì dopo aver ingerito un’esca avvelenata durante una passeggiata al parco di via Papa Luciani.
Alla morte della piccola “Lea” seguì un intervento del Nucleo Cinofilo Antiveleno della Regione Veneto e l’invito dell’assessore comunale all’Ambiente Giuseppe Negri a “non abbassare la guardia”.
Ora la storia si ripete, tanto che questa mattina nel sito ufficiale del Comune di Pieve di Soligo è comparso un avviso che mette in guardia da queste trappole mortali contenenti sostanze pericolose non solo per gli animali ma anche per gli esseri umani.
“Si invitano tutti i genitori a vigilare con attenzione sui bambini, che non raccolgano e ingeriscano materiali sospetti – si legge nella nota – e tutti i proprietari di cani a controllare tramite guinzaglio i movimenti dell’animale e a proteggerlo con la museruola. A tutti i proprietari di altri animali domestici si consiglia di limitarne, per quanto possibile, i movimenti”.
Nel caso si osservino sospetti sintomi di avvelenamento, il consiglio delle autorità è di rivolgersi immediatamente al 118 per le persone e al veterinario per gli animali.
Se si incappa in uno di questi bocconi avvelenati è bene procedere prontamente con una segnalazione all’Ufficio Ambiente (tel. 0438.985.326), alla Polizia Locale (tel. 0438.985.346) o ai Carabinieri (tel. 0438.82120 o 112), possibilmente geo-referenziando la posizione del ritrovamento con il cellulare.
“La segnalazione è arrivata da un cittadino – spiega l’assessore Negri –. Alla luce di questo fatto il consiglio al momento è quello di vigilare attentamente sui propri animali, in particolare durante le passeggiate all’aperto. Nel caso si rinvenga un’esca sospetta come quella segnalata all’Ufficio Ambiente, che sta conducendo le apposite analisi su quanto ritrovato, è di georeferenziarla e solo nel caso in cui si possa effettuare un prelievo in sicurezza con dei guanti e un contenitore sigillato dove conservarla è bene raccoglierla e portarla in Comune o alle Forze dell’ordine. In caso contrario è bene lasciarla dov’è: non dimentichiamo che alcuni ‘bocconi’ avvelenati possono contenere sostanze pericolose come la stricnina che non deve in nessun caso essere raccolta a mani nude”.
“A chiunque abbia posizionato queste esche ricordiamo che si tratta di un comportamento perseguibile come reato con conseguenze molto serie nel caso in cui – prendiamo la peggiore delle ipotesi – venga raccolta da un bambino” sottolinea Negri. Ammesso che i bocconi non siano posizionati in malafede (per fare del male ad animali o persone), il consiglio dell’assessore a chiunque soffra della presenza di nocivi in casa o nei dintorni della propria abitazione è di rivolgersi all’Ulss “evitando il ‘fai da te”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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