Il Molinetto della Croda assume una nuova veste attraverso le “faiole”, l’arte originale di Cristina Bernardi

Non è facile saper raccontare i propri luoghi dell’anima, ancor più se sono un Patrimonio dell’Umanità.

Alle “Buse” di Valdobbiadene, però, c’è Cristina Bernardi, un’artista originale che utilizza le “faiole” per dire qualcosa di diverso su quel territorio usando una materia prima povera.

Tempi duri tempi quelli in cui molte famiglie trevigiane non potevano permettersi un materasso di lana; allora, pur di non dormire sulla nuda terra, chi ne aveva la possibilità realizzava giacigli con i cartocci delle pannocchie, chiamati appunto “faiole”.

La signora Cristina crea mosaici con questi grezzi materiali dai lunghi mesi di isolamento del 2020 e da allora si è sbizzarrita in tante creazioni, l’ultima delle quali è una riproduzione del molinetto della Croda di Refrontolo.

Il mulino del Seicento che si incontra percorrendo la strada che costeggia il torrente Lierza, incastonato in una grande roccia di una valle tristemente nota per la tragedia di 9 anni fa durante la festa dei “oméni”.

Un luogo economico di pregio che ha visto succedersi generazioni di mugnai fino al 1953 e che, dopo il restauro, è un luogo di cultura di straordinario valore che l’omonima associazione valorizza.

Anche l’artista Cristina Bernardi ha voluto dare il proprio contributo con questa sua ultima opera: apprezzare gli scorci storici più belli dell’Alta Marca che, spesso, sono un faro di luce sul presente e sul futuro.

(Foto: per gentile concessione di Cristina Bernardi).
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