Cordoglio nella sua Revine Lago e in tutta l’Alta Marca per la morte di Giuseppe “Bepi” Grava, medaglista, acquerellista, disegnatore e fotografo, oltre che presidente delle famiglie Grava che annualmente, tenendo fede ad un voto espresso a metà Ottocento, si danno appuntamento a Revine Lago.
Classe 1935, Grava si è spento nella notte tra domenica e lunedì all’istituto Cesana Malanotti di Vittorio Veneto, dove da un po’ di tempo era ospite. Vedovo, lascia una figlia. Nelle prossime ore verrà fissato il funerale.
Figlio d’arte, il papà Giuseppe e pure il nonno erano degli affermati scultori, Grava da giovane per proseguire gli studi artistici si trasferì da Revine a Milano dove frequentò, negli anni Sessanta, la scuola superiore d’arti applicate di Castello Sforzesco a Milano.
“Nel 1977 – ricorda il nipote Giovanni Tomasi – lascia Milano e si trasferisce a Vittorio Veneto. A Revine inizia a lavorare nello studio che era stato del padre e, prima, del nonno. Lavora come acquerellista e poi come medaglista, affermandosi in tutta Italia con lavori anche commissionati da Israele e dagli Stati Uniti d’America”. Una carriera scandita da successi e riconoscimenti proseguita fino al 2019, con la realizzazione dell’ultima medaglia e la chiusura della sua bottega.
Numerosi i premi che hanno scandito la vita di Bepi Grava. Nel 2014 aveva ritirato a Vicenza Numismatica il premio alla carriera come medagliere. Come disegnatore e fotografo, collaborando ad alcuni libri scritti dal nipote, Grava e Tomasi erano stati insigniti nel 2000 del Premio Mazzotti a San Polo di Piave e nel 2020 del Premio Brunacci a Monselice.
Socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche dal 1982, Bepi Grava era l’animatore dell’annuale festa della famiglia Grava e faceva inoltre parte dell’Accademia dello Spiedo d’Alta Marca per la quale confezionava le sue preziose medaglie. La notizia della sua morte si è subito diffusa tra amici e conoscenti: numerosi i messaggi di cordoglio.
(Foto: per gentile concessione della famiglia).
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