Tragedia di Revine Lago, anche la quinta indagata sceglie il silenzio davanti al magistrato. Il legale: “Daremo più avanti la nostra versione dei fatti”

Anche Martina Paier sceglie la via del silenzio davanti al magistrato che indaga sulla morte della piccola Mariia Markovetska, annegata nelle acque del lago di Revine il 27 luglio scorso mentre partecipava a una gita del Grest organizzato dal Collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto.

La studentessa 22enne, assistita dall’avvocato Stefano Arrigo, è comparsa oggi davanti al sostituto procuratore di Treviso Valeria Peruzzo, che coordina le indagini per omicidio colposo.

E come già avevano fatto la direttrice Suor Maddalena (avvocato Carmela Pasqua Sardella), la coordinatrice Camilla Rizzardi (avvocato Valentina Sartor) e l’animatrice Simonetta Da Ronch (avvocato Stefano Pietrobon), anche la giovane ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una scelta, spiega il suo legale, “dettata dalla prudenza. Sicuramente daremo la nostra versione dei fatti e preciseremo la nostra posizione, ma prima di farlo preferiamo avere il quadro globale della vicenda”. L’unica a decidere di rispondere alle domande del giudice era stata Tiffany De Martin, 19enne di Fregona difesa dall’avvocato Enrico D’Orazio.

Anche lei animatrice, aveva spiegato: “Mariia non era nel mio gruppo, lei era nel gruppo Yellow. Quando è scomparsa avevo già portato fuori dall’acqua i bambini che mi erano stati affidati con il gruppo Green. E’ stata Martina Paier ad informarmi che la piccola era scomparsa, venendo a chiedermi se l’avevo vista. All’inizio abbiamo temuto l’avessero rapita”.

Per tutte e cinque, la Procura ha formulato l’accusa di omicidio colposo per condotte omissive relative alle misure di sicurezza nell’organizzazione delle attività del centro estivo e nella vigilanza dei piccoli. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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