A Rua di Feletto il concerto “I bambini dell’Uganda”, ricavato in beneficenza alla “Soleterre”

Sarà interamente devoluto alla fondazione “Soleterre” il ricavato del concerto in programma venerdì 6 luglio, alle ore 21, in piazza Municipio a Rua di Feletto. Sul palco Alberto Grollo & Five String Quartet e i Mojo Funk, per un appuntamento ormai tradizionale, che coniuga la musica alla solidarietà.

Fondata nel 2002 da Damiano Rizzi (nella foto sotto),  “Soleterre” è un’organizzazione umanitaria che opera per garantire i diritti inviolabili degli individui, realizzando progetti e attività in difesa della vita e della dignità umana.

san pietro di feletto damiano rizzi

“Soleterre è nata per intervenire dal punto di vista medico, piscologico e sociale in Paesi dove la salute non è un diritto applicato – spiega Damiano Rizzi, anche presidente della fondazione – In questi anni abbiamo elaborato anche un programma per aiutare i bambini malati di tumore in Italia e all’estero, in cinque paesi stranieri, vale a dire Uganda, Ucraina, Marocco, El Salvador e Costa d’Avorio”.

“Nel nostro cammino, abbiamo avuto la fortuna di incrociare tanti altri compagni, amici, aziende e donatori che hanno creduto in Soleterre – spiega Rizzi – ad oggi, l’80 percento dei fondi raccolti viene impiegato nei progetti”.

Nello specifico, i fondi raccolti in occasione del concerto di venerdì 6 luglio saranno destinati verso l’Uganda, dove “Soleterre” è impegnata nella seconda città già popolata dello stato, Gulu. “Questo progetto ha l’ambizione di intervenire sul sistema sanitario di base dell’Uganda – racconta Rizzi – abbiamo iniziato circa sei anni fa, con la riqualificazione di un reparto di pediatria grazie ai fondi raccolti da Raffaella Cuccia. Insieme con la sua famiglia si è spesa molto per la realizzazione dell’iniziativa. Ad oggi il reparto funziona bene, ma ha il 132 percento di sovraffollamento”.

San Pietro di Feletto concerto Uganda2

La ragione di ciò, va ricercata focalizzando l’attenzione sul sistema sanitario decentralizzato dell’Uganda. Agli ospedali nazionali e regionali si affiancano i centri sanitari periferici, che presentano però una serie di gravi problematiche: tra queste la mancanza di attrezzature per analisi e controlli e per gli interventi chirurgici, la mancanza di farmaci e relativi frigoriferi per conservarli e la carenza, ormai cronica, di operatori sanitari qualificati. Un malfunzionamento tangibile, che porta un sempre maggiore numero di persone a rivolgersi alle strutture di livello superiore, vale a dire all’ospedale regionale di Gulu, per la scarsa fiducia verso i centri periferici.

“Per abbassare anche del dieci o venti percento nei prossimi mesi questo tasso di sovraffollamento stiamo cercando di raccogliere fondi per intervenire nei centri periferici – continua Rizzi – vale a dire quelle strutture dove le famiglie dovrebbero recarsi prima di rivolgersi all’ospedale”.

In un paese già martoriato dalla guerra e dall’ebola, dove a pagarne le conseguenze sono soprattutto i bambini, ad oggi la malaria continua ad essere la causa del maggio numero di ricoveri nel distretto di Gulu, seguita poi da infezioni alle vie respiratorie e malattie gastrointestinali. Patologie che potrebbero però essere prevenute o gestite direttamente dai centri periferici se diagnosticate per tempo: si stima che la metà di questi ricoveri, causa del sovraffollamento, potrebbero essere gestiti a livello locale con personale e attrezzature adeguate.

La fase pilota del progetto, avviata lo scorso aprile, vuole intervenire su due Health Centers del distretto di Gulu: Awach Health Centre IV e Pabwo health Centre III. “Circa 60 mila euro sono già stati raccolti – conclude Damiano Rizzi – ma ne mancano altri 60 mila: il ricavato del concerto di venerdì prossimo a Rua di Feletto servirà proprio a questo scopo”.

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(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Damiano Rizzi).
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