San Pietro di Feletto, cordoglio per la morte del dottor Lino Trubian: era stato anestesista a Vittorio Veneto

Aveva compiuto 62 anni lo scorso settembre il dottor Lino Trubian, stimato anestesista che aveva lavorato negli ospedali di Vittorio Veneto e Conegliano e per molti anni dipendente del distretto dell’Ulss 7.

Se ne è andato ieri, giovedì 29 ottobre, a causa di un incidente domestico: l’anestesista, che viveva da solo nella sua abitazione di Bagnolo, frazione del Comune di San Pietro di Feletto, è stato ritrovato sulle scale e ormai non c’era purtroppo più nulla da fare per lui.

trubian

A scoprire il corpo sarebbe stata la padrona di casa, preoccupata per non averlo visto uscire dalla sua abitazione, come accadeva ogni giorno verso la tarda mattinata, per fare una passeggiata.

Una caduta dalle scale che è stata fatale per l’anestesista: sul posto si sono recati anche i Carabinieri, oltre ai soccorsi del 118, che hanno rilevato quanto accaduto e come il decesso, avvenuto indicativamente poco prima della mezzanotte, sia stato l’esito di un incidente in casa. Questo almeno sarebbe emerso dall’esame necroscopico, eseguito questa mattina all’obitorio di Conegliano.

Lino Trubian era originario di Fais, borgo di Vittorio Veneto, e per molti anni aveva abitato in via Trementina. Poi si era trasferito nel coneglianese. Era padre di una figlia, anestesista come lui all’ospedale Borgo Roma di Verona. Una passione, quella per il proprio lavoro, condivisa proprio con la figlia, e in aggiunta a quella per gli argomenti di storia romana e per tutte le tematiche relative al Veneto antico.

Ora si attende il nulla osta per conoscere la data del funerale e potergli dare l’ultimo saluto. “Ho di Lino un gran bel ricordo. – commenta il dottor Arnaldo Lombardi, già primario anestesista a Vittorio Veneto – Era uno dei miei migliori collaboratori, un anestesista di qualità, lo posso dire con 30 anni di primariato alle spalle. Peccato non sia stato tanto fortunato con la vita. Era uno dei medici più intelligenti che ho avuto“.

Poi una malattia, un disturbo alla colonna vertebrale, non gli aveva più permesso di gestirsi al meglio in sala operatoria e lo aveva costretto a passare a un’occupazione diversa in Ulss, fino a due anni fa, quando è arrivata la pensione.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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