A San Pietro di Feletto dalla Basilicata e dalle province di Benevento e Avellino, per conoscere la viticoltura locale

Questa mattina, martedì 30 luglio 2019, una delegazione proveniente dalla Basilicata e dalle province di Benevento e Avellino è stata accolta a San Pietro di Feletto, davanti alla splendida Pieve cittadina di via Roncalli, in occasione di una visita al territorio dell’Alta Marca Trevigiana per conoscere, oltre alle locali bellezze paesaggistiche, storiche e culturali, i dettagli dell’adozione dei regolamenti comunali di polizia rurale.

Una prassi virtuosa che ha contribuito in maniera significativa a conferire quel valore aggiunto utile al riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità del territorio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Nella mattinata di ieri, lunedì 29 luglio 2019, il gruppo si è ritrovato al municipio di Conegliano per un incontro sul tema “biodistretto e attività correlate”. Nel pomeriggio, grazie al Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, c’è stato l’incontro dal titolo: “La Denominazione e il territorio: attività e progetti per la viticoltura sostenibile anche in virtù del riconoscimento Unesco”.

Successivamente, il gruppo si è spostato alla cantina “Colli del Soligo” per una visita ad una realtà importante del territorio. Nell’incontro di San Pietro di Feletto, invece, era presente il sindaco del paese: Maria Assunta Rizzo.

“Questo territorio ha consumato una buona pratica – ha spiegato il professor Giovanni Quaranta, coordinatore del progetto “Biowine” – utile da trasferire in altri territori del nostro Paese. Abbiamo deciso di mutuarla e di trasferirla in tre territori dell’Italia meridionale: nel Sannio, in provincia di Benevento, nell’area tra l’Irpinia e il Cilento e in Basilicata. Si tratta di una buona pratica amministrativa e devo dire che l’idea originaria era quella di spostarla in pochi Comuni dell’area che ho citato. In realtà, c’è stato un grandissimo interesse e la cosa si sta diffondendo a macchia d’olio”.

Il progetto “Biowine” nasce nell’ambito di una collaborazione – ha spiegato Michele Foschini, presidente del consiglio comunale di Guardia Sanframondi – che con questi territori è iniziata già nel 2014. Il punto d’unione è stato l’associazione nazionale “Città del Vino”, alla quale partecipiamo da alcuni anni, che ci ha dato la possibilità di contattare questi territori e di venire a conoscenza di una realtà, come quella delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, che ha fatto dei passi da gigante”.

“Dal punto di vista geologico – ha spiegato il geologo vittoriese Davide Costa – le nostre colline sono sempre sottoposte al fenomeno del dissesto idrogeologico, come succede anche nei Comuni della Basilicata e della Campania che siamo andati a visitare.

L’apporto che stiamo dando a questi Comuni, dopo anni di esperienza in questo settore, servirà per affrontare al meglio le criticità di un territorio delicato come il nostro”.

“Tornando a casa – ha spiegato Generoso Cresta, sindaco di Castelfranci – porteremo con noi più di quello che avevamo immaginato perché vedere i paesaggi attraverso la fotografia è molto diverso da viverli realmente. Un paesaggio eccezionale dal punto di vista della produzione e dell’accoglienza perché siamo stati ricevuti veramente bene. Cercheremo di trasferire quanto abbiamo appreso e visto nelle nostre comunità, cercando soprattutto di responsabilizzare e sensibilizzare i produttori e i viticoltori sulla grande capacità di questa parte del Veneto nell’aver penetrato un mercato mondiale, creando ricchezza per queste popolazioni”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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