Scenari della Natività ancora in mostra a Santa Maria di Feletto: un racconto del territorio lungo oltre 20 anni

Anche se Natale è ormai trascorso da più di un mese, a Santa Maria di Feletto, frazione del Comune di San Pietro di Feletto, c’è ancora tempo fino alla fine di febbraio per visitare il tradizionale presepe.

Gli artefici di questa Natività sono gli “Amici del presepio di Santa Maria di Feletto”, un gruppo costituitosi più di venti anni fa e che la loro esperienza racchiude una storia, fatta di ricordi legati a questa attività.

Oggi, a mantenere viva la tradizione di quello stesso gruppo sono Flavio Rosolen, Valter Mariotto (ideatore del presepe stesso), Alfredo Cancian (che ha realizzato alcune statue della Natività all’ingresso), Davide Zanetti (il quale si è aggregato al gruppo quando aveva solamente 8 anni), Stefano Zanetti e Giulio Ros.

Ricordi che sono legati al presepe stesso, ambientato negli anni Sessanta, “perché un periodo storico bello che consente di recuperare le tradizioni che c’erano degli antichi mestieri”, e che ogni anno sceglie come sfondo uno scorcio diverso del territorio del felettano.

Il risultato è visitabile in quella che era la vecchia cantina della canonica di Santa Maria di Feletto, di fronte alla chiesa, mentre le fasi di realizzazione (dalla progettazione fino alla costruzione vera e propria dello scenario), avviene al piano terra dell’antica scuola elementare del paese, a lato della chiesa stessa.

Stavolta lo scenario prescelto è quello dell’Antica Pieve di San Pietro di Feletto, vista secondo i diversi momenti della giornata, dall’alba al tramonto, con la riproduzione di tutti i rumori di sottofondo, mentre una voce narrante spiega le caratteristiche principali dell’esposizione.

Nel paesaggio ricostruito, inoltre, ci sono vari profili che erano conosciuti nella comunità: don Nilo Tonon, storico parroco di Santa Maria, Luigi Marchesin detto “Gìo Segatin”, noto proprietario di una segheria, il sagrestano Giacomo Botteon ovvero “Parilla”, Martin De Martino e la sua immancabile bicicletta, i fratelli Mariotto (mugnai) fino a papa Francesco.

Sono già in corso i lavori per il presepe del prossimo Natale, su cui il gruppo ha voluto mantenere il riserbo, mentre si conosce già lo sfondo della Natività del 2023, ovvero l’antico Eremo camaldolese di Rua di Feletto.

“Tutto è iniziato da don Nilo Tonon – ha raccontato il gruppo – che, circa vent’anni fa, ha chiesto a Valter Mariotto di realizzare un presepe quando, all’epoca, era appena nata la figlia proprio di Mariotto”.

“Il primo presepe l’abbiamo allestito a fianco dell’altare e, anche negli anni successivi, all’interno della chiesa – hanno proseguito – Poi, da 12 anni a questa parte, l’abbiamo spostato qui, perché è un luogo più spazioso”.

“I volti delle statuine li creiamo con il dash, mentre i corpi sono quelli di vecchie Barbie e Ken recuperati. Poi ci sono gli abiti realizzati da Katia Mariotto – hanno aggiunto con orgoglio – Il nostro ha voluto essere un omaggio al territorio e ai personaggi conosciuti in paese, mischiando arte e tecnologia. La passione è ciò che ci fa portare avanti questa tradizione“.

“Ogni anno guardiamo i presepi fatti anche dagli altri e i video di scene della Natività su YouTube, per prendere qualche spunto. Prima della pandemia, c’era la tradizione di organizzare ogni anno un ritrovo a Segusino tra tutti i presepisti del territorio, durante il mese di febbraio – hanno concluso – Se qualcuno ha voglia di provare questa esperienza, da noi le porte sono sempre aperte per nuovi volontari”.

Per poter visitare il presepe, è possibile contattare i numeri 340 0785041 e 392 6289949.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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