Territorio e marketing, gli obiettivi raggiunti e le sfide del futuro. Stocco: “La gente vuole essere a contatto con la storia di un luogo”

Alberto Stocco

Quali sono le sfide del territorio per il futuro in fatto di marketing? Quali gli obiettivi raggiunti e gli aspetti da migliorare?

Intervista ad Alberto Stocco – Video a cura di Arianna Ceschin

A queste domande ha risposto Alberto Stocco, nome noto per il ristorante e hotel Ca’ del Poggio a San Pietro di Feletto (realtà oramai al centro degli eventi sportivi, e non solo, di spicco), nonché membro della commissione scientifica del quotidiano Qdpnews.it.

“Rispondo sulla base dell’esperienza di 30 anni di attività – la sua premessa – Ci troviamo in una zona che, proprio in questi ultimi trent’anni, ha visto un’evoluzione pazzesca, divenendo un territorio turistico, a livello internazionale”.

Secondo Stocco la parola “benessere” è quella più appropriata per definire l’esperienza turistica che, negli anni, si è pian piano definita in relazione al territorio.

“Benessere” che include tutto ciò che è legato al mondo del vino, dell’arte, della cultura e della storia, con un occhio di riguardo al cicloturismo e alla scoperta di nuovi percorsi ciclopedonali. 

“Un’opportunità di cui ha goduto il nostro territorio, in quest’epoca post Covid. Sicuramente il titolo di Patrimonio Unesco è stato una spinta importante sul fronte del marketing – ha continuato – Oggi i tour operator e tutte le persone iniziano a trovare un’offerta dettagliata e a 360 gradi”.

Per il futuro Stocco suggerisce una maggiore valorizzazione del patrimonio enogastronomico, nel segno della tradizione.

“Sono dell’idea che l’enogastronomia oggi vada valorizzata un po’ di più – ha osservato Stocco – Abbiamo una tradizione lunga generazioni, che vanno riscoperte e valorizzate, perché la gente oggi vuole entrare nel territorio totalmente. Vuole essere a contatto con la storia del territorio, viverla e portare a casa un po’ di questa esperienza”.

E in fatto di presenze, quali sono i numeri nel nostro territorio? “Il 2019 è stato l’anno del cambiamento, mentre il 2020 è stato disastroso, dove il turismo di prossimità ha fatto da padrone e con il quale siamo riusciti a riemergere nel 2021 – ha osservato – Nel 2022 il mercato è impazzito: si è aperto e abbiamo lavorato un po’ con tutto il mondo. Nel 2023 abbiamo visto finalmente il ritorno degli americani e di persone che, anche da lontano, programmano i propri viaggi e visite nei nostri territori, con larga scadenza e anticipatamente”.

Un “turismo di anticipo”, quindi, che “prolunga la stagione” agli operatori del settore.

“Per il futuro sono convinto della strategia che stanno portando avanti – il commento di Stocco – C’è sicuramente una grande situazione di fermento. Mi aspetto che queste colline inizino a essere fruite da un turismo ‘slow’ ed educato, un turismo consapevole, che si porti a casa qualcosa, che viva il nostro territorio e magari lo lasci anche meglio di come l’ha trovato”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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