Torna la meraviglia della transumanza nel nostro territorio, in particolare tra le colline di San Pietro di Feletto, dove questa mattina circa 400 pecore sono transitate tra i campi, accompagnate da una coppia di pastori e 3 vigili labrador.
Un passaggio che non è passato inosservato: c’è chi si è avvicinato al gregge, giunto in loco di primo mattino, nonostante la presenza dei cani impegnati a vigilare le pecore, intente a nutrirsi.
Ancora oggi, in un’epoca all’insegna dello sviluppo tecnologico, la transumanza è un fenomeno tale da generare meraviglia, poiché consente di assistere al perdurare di certi mestieri dal sapore ancestrale e parte del nostro patrimonio di tradizioni.
A confermare questo aspetto, e il ruolo rivestito dalla transumanza, è l’inserimento di tale attività nella lista del Patrimonio culturale immateriale dall’Unesco, nel 2019: una scelta compiuta per evidenziare così l’importanza culturale della transumanza stessa.
Proprio l’Unesco ha individuato due diverse tipologie di transumanza, ovvero quella orizzontale, compiuta nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, tipica delle regioni montane.
Attualmente, la transumanza rappresenta uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti, con i pastori caratterizzati da una conoscenza approfondita dell’ambiente e dell’equilibrio ecologico.
(Foto: per concessione di un lettore).
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