Segusino eccelle per tanti pregi culturali, naturalistici e gastronomici ma, in particolare, per un tratto distintivo unico.
Questo piccolo Comune al confine con la provincia di Belluno ha due campanili a poca distanza l’uno dall’altro ma il simbolo rappresentativo del paese e della Pro loco non è la torre campanaria della chiesa parrocchiale ma quella comunale, nota come torre civica.
La chiesa parrocchiale di Segusino, dedicata a Santa Lucia, sorge sulle fondamenta di quella originaria, datata 1259, mentre l’attuale forma è stata disegnata dall’architetto feltrino Giuseppe Segusini nel 1855. Il campanile, che è un tutt’uno con l’edificio sacro, paradossalmente, non è considerato da tutti un punto di riferimento perché molti segusinesi tengono maggiormente in considerazione la torre campanaria di Riva Secca, a poca distanza dalla scuola primaria “Antonio Canova”.
Perché accade ciò?
La parrocchiale e il suo campanile furono gravemente danneggiati nell’ultimo anno della Prima guerra mondiale, dopo la battaglia di Caporetto (24 ottobre 1917) dai bombardamenti italiani.
I danni furono ritenuti talmente gravi e costosi per la Diocesi di Padova e per la parrocchia che la comunità e l’amministrazione comunale di allora decisero di costruire una nuova torre campanaria, appunto quella civica di Riva Secca, che fu inaugurata nel 1926 ed è stata completamente ristrutturata nel 2005. La torre civica preserva la sua particolarità anche oggi perché viene gestita dal Comune per la manutenzione strutturale e dalla parrocchia per le funzioni campanarie.
Il campanile parrocchiale, invece, ha probabilmente perso la sua centralità comunitaria per questa motivazione storica e, al tempo stesso, pratica di avere bisogno di un orologio e delle campane che scandissero il passare del tempo. Un destino particolare che fa di Segusino e delle sue due torri campanarie un pregevole unicum della Provincia di Treviso.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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