Alle 20.05 italiane (le 13.05 locali) di ieri, lunedì 19 settembre, la terra ha tremato in Messico: 7.4 la magnitudo registrata a Coalcomán, una municipalità dello Stato di Michoacán, nella parte centrale del Paese, ad ovest della capitale Città del Messico.
La scossa ha provocato finora due morti, ma le ricerche sono ancora in corso. L’epicentro si trovava 46 chilometri a sud est di La Placita de Morelos ad una profondità di 15 chilometri.
Paura nelle strade della capitale, dove la scossa è stata avvertita distintamente. La governatrice di Città del Messico ha parlato inizialmente di una magnitudo pari a 6.8.
Fortunatamente tutti stanno bene nella comunità di Chipilo, fondata nel 1882 da emigranti originari principalmente di Segusino e che il 31 luglio scorso ha solennemente festeggiato il 40° del gemellaggio (qui l’articolo).
Lo ha confermato Diego Longo, presidente del Consiglio comunale di Segusino, che ieri sera ha parlato al telefono con il fratello che risiede a Chipilo, il quale non ha nemmeno accennato al terremoto avvenuto sulla costa del Pacifico alle 13.05 locali.
Chipilo si trova nello stato di Puebla, verso la costa dell’oceano Atlantico, dunque lontano dalla capitale e, a maggior ragione, dall’epicentro del sisma di ieri. Allarme rientrato dunque; così non era accaduto nel settembre 2017 quando c’erano stati centinaia di morti e anche il Comune messicano legato a doppio filo a Segusino aveva subìto danni significativi.
(Foto: INGV).
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