Il lupo è ormai una presenza stabile nella montagna di Segusino e continua a seminare il panico tra gli allevatori. Questa notte, a cavallo tra l’1 e il 2 settembre, è avvenuto un attacco predatorio in località Pian, appena sopra Miliés: tre gli animali uccisi, due pecore e un asino, mentre un’altra pecora manca all’appello.
È il secondo attacco subito da un allevatore di Segusino, che porta il bestiame in quota da giugno a settembre, e il quarto avvenuto nella zona di Miliés nel giro di poco più di un anno. La stessa persona afferma che, in primavera, un suo agnellino era stato scuoiato di un pezzo di pelle sempre dai lupi ma, fortunatamente, è sopravvissuto.
Il proprietario degli animali predati è il consigliere comunale Massimo Spader, che ha affermato: “Lavoro da tempo per mantenere la montagna in uno stato vivibile e pulita al meglio delle nostre possibilità, poi una dolorosa scoperta come quella di questa mattina distrugge tutti i nostri sacrifici. Sono sicuro che i miei animali siano stati uccisi dal lupo perchè i filmati delle fototrappole che ho installato lo dimostrano, oltre al fatto che da tempo due lupi si aggirano nella mia proprietà”.
“Non ce l’ho con il lupo, sia chiaro, ce l’ho con la scelta non adeguatamente ponderata di reintrodurre il lupo nelle nostre montagne – prosegue Spader – Non è stata di certo una grande scoperta e, oltretutto, quest’estate da Milies in su non ci sono più animali selvatici come cervi e caprioli, perché la presenza del lupo li ha fatti spostare altrove e, quindi, il lupo va a caccia di prede più semplici“.
“A cosa serve il misero indennizzo di 100 euro a capo per noi agricoltori? Non risolve il problema – continua il consigliere Spader – Agli enti preposti interessa fare le statistiche sulla presenza del lupo nelle nostre zone, tanto che li vogliono dotare di microcip; sarebbe invece opportuno che si facesse qualcosa per evitare i danni che il lupo provoca a noi agricoltori e alla fauna selvatica locale, sarebbe stato opportuno valutare se l’introduzione del lupo fosse accompagnata da un’adeguata presenza di prede selvatiche adatte a quest’animale, ma ciò non è avvenuto ed ora ne subiamo le conseguenze”.
Forte anche lo sfogo di Gloria Paulon, sindaco di Segusino: “Sinceramente la cosa comincia a mettermi a disagio: Milies è abitata e in estate è molto frequentata. Anche se al momento il lupo non rappresenta un vero rischio per l’essere umano, avanti di questo passo gli agricoltori abbandoneranno la montagna; tra pascoli distrutti dai cinghiali e adesso questo, obiettivamente la strada è segnata”.
“E poi ci troveremo con pascoli incolti e vegetazione fuori controllo – continua il primo cittadino di Segusino -, verranno vanificati tutti gli sforzi e gli investimenti fatti in questi anni da privati ed amministrazioni comunali per far rivivere la montagna”.
“Sinceramente, fino ad ora, non ho trovato un approccio costruttivo da parte degli enti preposti. L’indennizzo dei capi di bestiame non ripaga gli sforzi fatti e nemmeno permette di far tornare la serenità – conclude la Paulon – E poi non sorprendiamoci se qualcuno perderà la pazienza e farà di testa sua”.
Segusino è in allarme, il rischio concreto c’è, gli attacchi del lupo stanno aumentando perché questo predatore ha bisogno di “sfogare” i suoi istinti naturali; molto spesso però, in assenza di prede selvatiche, le vittime diventano gli animali allevati dall’uomo in quota con tutti i rischi e le conseguenze che ne conseguono.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Massimo Spader).
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