Segusino, dopo tre anni di lotte assegnato il ruolo alla maestra Arianna in un’altra provincia. Silenzio dai politici

Due scioperi di alunni, famiglie e colleghe, una raccolta di 600 firme, lettere al Presidente Mattarella, al governatore Zaia e ai politici nazionali e regionali a nulla sono servite, anche perchè sono rimaste inascoltate.

La tanto amata maestra Arianna dal prossimo 1° settembre dovrà lasciare la sua terza elementare di Segusino per il ruolo in una scuola in provincia di Belluno dopo un’odissea infinita (vedi articolo).

La maestra non ne può nulla in quanto essa stessa è vittima di un sistema che non funziona e che per una sentenza del Consiglio di Stato, emessa il 20 dicembre 2017, rischiava di togliere l’automatico posto fisso a lei e ad altre 3 maestre su 11 impiegate da anni a Segusino.

Questa tipologia di insegnanti, inserite nelle graduatorie ad esaurimento anche se non erano in possesso di una laurea in Scienze della formazione primaria, in passato aveva sempre avuto il diritto al ruolo.

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Tuttavia, in base a quanto affermato dal Consiglio di Stato, il diploma conseguito alle scuole magistrali fino al 2001 non era considerato un titolo abilitante e, quindi, non era sufficiente per avere accesso alle graduatorie permanenti e al ruolo, come invece avveniva in passato.

La richiesta di sostegno alla politica, inviata anche al governatore Zaia con un’accorata lettera dei bambini di Segusino in occasione delle sue conferenze stampa giornaliere, è stata scritta dalla rappresentante dei genitori della classe terza, Claudia Pibiri.

La lettera afferma: “Questo è il terzo anno consecutivo che mi ritrovo a scriverle e sinceramente mi trovo in difficoltà, oramai siamo noi genitori esausti per questa battaglia! Il nostro problema è sempre lo stesso: le speranze di tenere la nostra maestra anche quest’anno sembrano vane. Ho già parlato con il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Valdobbiadene, il dottor Bortolini, e ritenendo la questione ingiusta mi ha risposto che vede cosa può fare”.

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La richiesta che le faccio è se lei può far qualcosa affinché le insegnanti in ruolo con riserva ed assunte con le nomine per la quota 100 rimangano dove sono ora, come hanno fatto lo scorso settembre – continua la lettera -. Ora la nostra maestra sarebbe stata destinata ad altra provincia e questo vorrebbe dire ritrovarci a settembre con un’insegnante supplente. Sorvolo sullo stato d’animo che possano avere tutte le insegnanti nella medesima situazione della nostra”.

Trovo assolutamente ingiusto un destino così beffardo dopo una battaglia infinita – termina la lettera a Zaia -. Mi soffermo, dunque, su come possiamo sentirci noi genitori e i nostri bambini, che trascorriamo ogni estate in sospensione per la sorte della nostra maestra. Ritengo la continuità didattica fondamentale, soprattutto se c’è da parte dell’insegnante la volontà di rimanere dov’è e ritenendo, da parte nostra, la maestra molto preparata e valida“.

Nel febbraio 2018 i genitori avevano lanciato un forte grido d’allarme, con l’appoggio del team docenti e dell’amministrazione Paulon, avviando una raccolta firme che aveva raggiunto quota 600 adesioni.

Il 29 maggio 2018 a Segusino tutti gli alunni della prima elementare (oggi in terza) avevano disertato la campanella mattutina, affiancati da genitori e nonni, in segno di vicinanza alla maestra Arianna. Forte e chiaro lo slogan di protesta “Io sto con la maestra”.

Una lunga lotta in nome dell’affetto e della stima verso la propria insegnante che, purtroppo, è ad oggi rimasta inascoltata.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – per concessione dei genitori).
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