Torna il festival “La giusta distanza” di Mirko Artuso: teatro, musica, cinema e laboratori a Segusino, Stramare e Milies

La prima edizione è un terno al lotto per qualsiasi manifestazione. Iniziare a Stramare di Segusino un percorso culturale molto particolare nell’estate del Covid era un bel rischio, invece la genialità dell’attore e regista trevigiano Mirko Artuso ha dato risultati straordinari alla prima edizione del festival “La giusta distanza” (vedi articolo)

L’ottimo risultato dello scorso luglio ha spinto Artuso a riproporre ed ampliare il festival incentrato su tutto il territorio di Segusino. Un festival che parlerà tanti linguaggi (teatro, musica, cinema, incontri e laboratori) e che si svolgerà tra giugno e luglio a Segusino, Stramare e Milies.

Ci saranno tanti ospiti di primissimo piano: Marco Paolini, Giuliana Musso, Banda Osiris & Ottavo Richter, Sergio Marchesini, Francesco Ganassin, Erica Boschiero, Anagoor, Antonio Padovan, Fulvio Ervas, Alessandro Rossetto e Raffaella Rivi, Daniele Zovi, Luciano Cecchinel, Stivalaccio Teatro, Vasco Mirandola, Black Blues Brothers Circo Teatro e Ippogrifo Produzioni.

“Ho immaginato questo festival a partire dal luogo, pensando prima di tutto al dialogo possibile tra il contesto e i contenuti – afferma Mirko Artuso – Proviamo ad accorciare le distanze grazie a un gruppo di artisti che nel tempo hanno dimostrato una particolare sensibilità verso il territorio, per riflettere e divertirci in questo tempo sospeso. Il piccolo paese di Segusino e i borghi di Stramare e Milies si trasformano in un anfiteatro naturale per coinvolgere tutta la comunità in eventi dal vivo e collegamenti in streaming con Chipilo (Messico), incontri con l’autore, degustazioni e visite guidate nei luoghi in cui lavorano i produttori locali, fino alle escursioni verso le antiche malghe per non perdere del tutto il contatto umano, mantenendo, per l’appunto, la giusta distanza”.

“È incantevole il contesto in cui potremo goderci gli spettacoli, gli incontri, i laboratori e le ottime pietanze preparate per voi – prosegue Artuso – Una vera e propria immersione nel paesaggio in cui i boschi come fondale, i prati come platea, alcune pedane di legno come palcoscenico, i piccoli cortili e i vecchi fienili saranno i nostri teatri naturali”.

“Da queste premesse nasce un’idea di festival turistico/culturale alla ricerca del Genius Loci, ovvero la genialità dei luoghi – precisa il direttore artistico -. Un concetto guida che durante tutto il festival ci condurrà nella nostra ricerca e che ci supporterà nell’osservazione dei luoghi. E’ l’espressione del “carattere” di un luogo, con le sue caratteristiche intrecciate agli usi e costumi degli uomini che abitano quel posto. È una sorta di “spirito” che miscela sia l’identità fisica che culturale del luogo. Identità che sopravvive o muta nel tempo”.

Salire, arrampicandosi tra i tornanti che portano da Segusino verso Stramare (400 metri sul livello del mare) proseguendo fino a Milies (700 metri sul livello del mare) significa, per noi che ci abitiamo in questi borghi sospesi nel tempo, prendere “la giusta distanza” dalla moltitudine di “non luoghi” che nelle giornate particolarmente limpide osserviamo dall’alto di queste montagne” conclude Artuso.

Un’opportunità per abbracciare la cultura a 360 gradi e per conoscere delle piccole perle che non hanno nulla da invidiare a città e luoghi blasonati. Il segreto è saper vedere ciò che altri non vedono e Mirko Artuso ci è riuscito.

 

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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