Vita da sindaco: la moglie tamponata, la “riparazione onerosa” e quello scontrino preteso

Sembra non avere tregua l’estate degli scontrini “pazzi”, figuriamoci poi se questo non viene, almeno in un primo momento, battuto. Protagonisti di un nuovo episodio, loro malgrado, sono stati la moglie e il papà di Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano. 

A raccontare quanto successo è stato lo stesso primo cittadino in un lungo post sul proprio profilo Facebook: “Ieri mattina mia moglie mentre era in macchina con la figlia è stata tamponata – racconta – fortunatamente nulla di grave. Mi ha chiamato perché le mancava il modulo per la constatazione amichevole e così non potendomi muovere perché ero a casa con l’altro figlio ho chiesto a mio papà di raggiungerla”. 

Dopo aver compilato i vari moduli la moglie e il papà del sindaco si sono resi conto che il paraurti posteriore, a causa dell’impatto, toccava la ruota e, non riuscendo a sistemarlo a mano, si sono recati a una stazione di servizio a pochi metri per chiedere un pezzo di ferro per far leva e sistemare, almeno temporaneamente, il danno.

“Al distributore hanno trovato un ragazzo che con una leva in due minuti ha spostato l’ostruzione liberando la ruota – prosegue il sindaco -. Mio papà allora, per gentilezza, ha chiesto se avesse dovuto qualcosa e il ragazzo gli ha risposto di no: ‘si figuri se non ci si aiuta in queste occasioni’ ha aggiunto”.

Tutto sembrava essersi risolto per il meglio quando “è uscito il proprietario del distributore (che evidentemente aveva assistito alla scena dall’interno) dicendo che ‘il tempo è denaro’ e chiedendo 5/10 euro per il ‘disturbo’ – aggiunge Della Pietra – inizialmente i miei familiari credevano scherzasse ma quando hanno capito che era serio, interdetti, hanno allungato (sbagliando, sicuramente) cinque euro a testa al signore (tra lo stupore del dipendente e di alcune persone che avevano assistito alla scena) e se ne sono andati quasi senza rendersi conto della cosa”.

Il tutto è avvenuto, come spiegato dal primo cittadino, “mentre mia moglie era in diretta telefonica con me e quindi ero a conoscenza del tempo impiegato per la sistemazione. Una volta che sono tornati a casa sono andato al distributore“.

Inizialmente Della Pietra ha parlato con un ragazzo: “Gli ho detto che non ritenevo corretto quanto fatto, ma questi mi ha indicato il suo capo all’interno della struttura. Sono entrato, ho aspettato che un paio di persone pagassero il rifornimento e poi gli ho manifestato tutto il mio dissenso in ordine al suo comportamento. Senza alzare la voce gli ho chiesto se fosse stato il caso di chiedere dei soldi in quella situazione e a quelle persone. Eticamente la ritenevo (e la ritengo) proprio una cosa di una bassezza indefinibile. Inqualificabile proprio. Gli ho detto che ognuno fa i conti con la propria coscienza e che di certo non ero andato lì per riavere i soldi. Però lo scontrino sì, quello lo volevo”.

“Perché passi anche la richiesta di denaro ma almeno iva e tasse le paghi – continua – Me l’ha fatto subito mal celando un palpabile imbarazzo dietro una finta tracotanza, asserendo che io non ero presente e che non sapevo quanto tempo avesse perso e che “el ghe gavea prestà el levarin” (aveva prestato loro la barra di ferro) pensa te. Devo avergli anche detto che a questi prezzi lui viaggia a 300 euro all’ora. Giuro che non ho né inveito né offeso, anche se la tentazione era forte”.

“Ora, io so benissimo che la stragrande maggioranza dei benzinai mai si sarebbe comportata come questo tizio e mi spiace molto che all’interno della categoria ci siano persone di questo tipo che, ovviamente, ledono la reputazione anche di chi si comporta correttamente. E magari la fanno sempre franca perché nessuno dice nulla. Beh, stavolta anche no” conclude Della Pietra. 

(Foto: Marco Della Pietra).
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