Esistono tanti tipi di proteste, ma la “ribellione del panino” ha sicuramente catturato l’attenzione dei cittadini di Trevignano, che da alcuni mesi seguono le vicende legate ai disservizi dell’azienda che si occupa dei pasti degli alunni delle scuole del paese.
Martedì scorso circa la metà dei bambini che frequentano la scuola primaria di Falzè, come forma di protesta nei confronti di questa situazione, hanno portato un panino da casa con preventiva disdetta del pasto servito a scuola.
“La protesta si è scatenata improvvisamente – commenta Lino Michielin, assessore alla pubblica istruzione di Trevignano -, anche se avevamo il sentore che potesse accadere qualcosa. Immaginavamo che la cosa riguardasse solo il plesso di Musano, perché c’era stato il passaparola in alcune chat per organizzare la protesta. I genitori avevano invitato a mandare i figli a scuola con il panino senza usufruire del servizio mensa. In realtà, nell’ultimo periodo, dopo l’episodio delle pizze bruciate e di alcuni ritardi, non ci erano arrivate segnalazioni di altri problemi”.
Alla fine a Musano la protesta non è avvenuta, ma a Falzè le cose sono andate diversamente. “A quanto pare il passaparola è andato oltre Musano – continua -, ma noi non lo sapevamo. A Falzè nessuno ha gestito il problema e martedì circa il 50% delle famiglie degli alunni ha disdetto il servizio del pasto e gli alunni hanno portato il panino da casa. Secondo le regole della scuola, inoltre, chi si era portato il pranzo al sacco non poteva mangiare con gli altri compagni. Come amministrazione comunale abbiamo incaricato una società terza di andare a verificare l’aspetto tecnico e organizzativo del funzionamento della mensa”.
L’assessore ha spiegato che dopo i controlli verrà fatta una relazione che sarà presentata al comitato mensa e che verrà discussa anche in consiglio comunale.
“Se verranno confermate delle mancanze – conclude -, potremo applicare le penali indicate dal contratto, ma un eventuale recesso deve essere suffragato da gravi motivi. In ogni caso, non possiamo essere d’accordo con questo tipo di iniziative che generano più problemi agli alunni che alla società che gestisce il servizio mensa, che ieri ha solamente preparato meno pasti. Entro i primi di maggio dovrebbe arrivare la relazione che poi analizzeremo per prendere eventuali provvedimenti”.
L’argomento è stato affrontato in più occasioni anche da Progetto Trevignano, gruppo di minoranza in consiglio comunale: “Assisto con rammarico e profondo dispiacere – commenta il consigliere di opposizione Gianluca Colusso – alle azioni che i genitori stanno mettendo in atto per il bene dei propri figli. Come sempre non posso che essere al loro fianco e al fianco di insegnanti e personale scolastico, supportandoli con ogni mezzo possibile. La situazione delle mense si trascina da troppo tempo e purtroppo a pagare sono sempre i nostri bimbi”.
“L’amministrazione ha messo in atto un intervento tardivo – continua -, insufficiente ed inefficace. È inaccettabile la mancanza di un monitoraggio e di una soluzione definitiva, e il fatto che i primi scarsi provvedimenti siano stati messi in atto solo dopo le nostre proteste e non siano mai stati ascoltati i diretti interessati. Servono provvedimenti seri, utili e tempestivi, doverosi da parte di qualsiasi buon amministratore”.
“Come opposizione terremo alta la guardia – conclude – e non lasceremo questa battaglia. Non possiamo accettare il trattamento che i nostri ragazzi sono costretti a subire. Aiuteremo e supporteremo le famiglie in ogni azione che intraprenderanno”.
Anche all’inizio del mese la minoranza non aveva nascosto la sua preoccupazione per la situazione delle mense.
(Foto: per concessione di un lettore).
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