La quarantena sì, ma come viene realmente vissuta? Può essere un periodo straziante, di lunghe riflessioni, oppure un periodo di rinascita. Isabella e Romina, due gemelle di Trevignano, hanno raccontato la loro esperienza dopo aver scoperto di essere state contagiate.
Il primo in famiglia ad aver contratto il virus fu il padre, che ha inevitabilmente contagiato la moglie e le due figlie 18enni.
Da li in poi è stato un susseguirsi continuo di tamponi e prolungamento del periodo di quarantena, fino al giorno in cui anche l’ultimo componente della famiglia è risultato negativo al test.
Cos’è cambiato nella loro vita, cos’hanno pensato, e come hanno vissuto sono alcuni dei temi che abbiamo toccato in questa intervista.
Com’è stato vivere questo vostro “secondo lockdown” rispetto a quello di marzo e aprile?
“Rispetto al primo lockdown è stato molto diverso: prima erano tutti nelle stesse condizioni e quindi ci si faceva forza a vicenda, mentre a noi è capitato di prendere il covid in una situazione di ripresa, e tra i familiari e gli amici eravamo i soli”.
Ci sono stato degli eventi importanti a cui il covid non vi ha permesso di partecipare?
“Assolutamente sì! Non abbiamo vissuto con i nostri compagni il “primo ultimo” giorno di scuola, cosa che ci è dispiaciuta veramente un sacco. Inoltre, quando eravamo già pronte per affrontarlo, siamo state costrette a rimandare l’esame teorico della patente, e adesso non sappiamo esattamente quando potremmo recuperarlo”.
Il periodo di isolamento a cui siete state soggette è durato più del previsto…
“È vero, noi eravamo certe che dopo le due settimane di quarantena saremmo tornate libere, invece è durato un mese. Le nostre speranze di tornare alla normalità si erano accese quando nostro papà è diventato negativo, invece noi abbiamo dovuto aspettare un mese e fare ben sette tamponi”.
Vi siete fatte un idea diversa della pandemia dopo che ne siete state delle vittime?
“Prima non avevamo paura, non pensavamo di poterlo mai prendere, ma adesso abbiamo capito che ci si può ammalare, anche se fortunatamente non abbiamo mai avuto sintomi. Per noi adesso il rispetto delle norme è diventato prioritario, la mascherina la portiamo in primis per noi stesse perché siamo più consapevoli dei rischi”.
Quali insegnamenti avete tratto da questo periodo?
“A livello morale ci ha segnato profondamente, ma nel vedere tutti fuori e noi rinchiuse in casa, abbiamo capito l’importanza della libertà. Abbiamo compreso l’importanza di essere libere e di poter fare quello che si vuole”.
(Fonte: Walter Zambon © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione di Isabella e Romina).
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