Trevignano, la lotta quotidiana della dottoressa Cristina Bellan per salvare la vita ai bambini nati prematuri

Martedì scorso, 17 novembre, si è celebrata la giornata mondiale della prematurità. È di Signoressa di Trevignano una delle più autorevoli studiose in materia, la dottoressa Cristina Bellan, primario del reparto di neonatologia dell’ospedale Bolognini di Seriate, in provincia di Bergamo, dove attualmente vive.

Laureatasi nel 1988 in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, Cristina Bellan si è prima specializzata in Pediatria all’Università di Verona nel 1992 e, nel 1997, in neonatologia all’università degli Studi di Milano.

Ha iniziato la sua carriera come assistente presso l’unità patologia neonatale degli ospedali riuniti di Bergamo, dove ha poi ottenuto l’incarico di ruolo come dirigente medico, fino al 2010, quando si è trasferita all’ospedale di Seriate.

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Un bambino su dieci, in Italia, nasce prematuro: “Il bambino pretermine – ha spiegato la dottoressa Bellan ai microfoni di Rtl 102.5 – è quello che nasce prima della 37esima settimana di gravidanza e rappresenta circa il 7 per cento di tutti i nati. Nel nostro reparto il 70 per cento dei nati prematuri nasce tra la 33esima e la 36esima settimana. Ma accogliamo bambini che nascono anche molto precocemente, alcuni nati anche alla 23esima settimana e di peso estremamente basso, si arriva anche a 400-500 grammi”.

Proprio in questi minuscoli pazienti l’opera del reparto guidato dalla specialista trevignanese diventa straordinaria: “Questi sono dei piccoli guerrieri – ha detto la dottoressa Bellan – che necessitano di ricovero in terapia intensiva neonatale, anche per lungo periodo, e necessitano di assistenza e cure molto specifiche e all’avanguardia. Le terapie sono in continua evoluzione e a noi neonatologi viene chiesto un costante aggiornamento”.

Nel 2010, ha ricordato la dottoressa Bellan, è stata redatta la Carta dei diritti del nato prematuro a cura dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, dove si ribadisce che al neonato prematuro va assicurata il diritto alla salute e avere le migliori cure: “È miracoloso vedere come i nostri piccoli – aggiunge Cristina Bellan -, anche di 500 grammi, pian piano cambiano all’interno della termoculla. Hanno reazioni, sensibilità come il riconoscimento dei suoni, le voci dei genitori, ma anche di noi neonatologi”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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