Trevignano, presidente di cooperativa assolto dall’accusa di indebite compensazioni: “Ci fu un errore dell’Inps”

Era accusato del reato di indebite compensazioni e per questo era finito a processo. Ma a farlo finire alla sbarra sarebbe stato un mero errore e per questo L. A., presidente e amministratore unico della cooperativa Venere di Signoressa di Trevignano è stato assolto.

L’udienza si è svolta ieri lunedì in tribunale a Treviso, davanti al giudice Leonardo Bianco. L’imputato era a capo della cooperativa che si occupava di attività di facchinaggio (dichiarata fallita nel 2020) ed era accusato di non avere versato, tra il 2015 e il 2017, il trattamento di fine rapporto dei lavoratori nell’apposito fondo istituito dall’Inps per le imprese che superano i 50 dipendenti, approfittando però dei conseguenti sgravi concessi sui contributi.

Secondo quanto accertato dalle indagini, avrebbe beneficiato della decontribuzione per una trentina di dipendenti per un importo di circa un milione di euro. Ma secondo quanto accertato durante il processo, l’Inps avrebbe commesso un errore nel conteggio dei dipendenti e per questo l’azienda, pur non avendo versato il Tfr nel fondo, aveva comunque diritto alla decontribuzione.

Una situazione confermata anche dal consulente del lavoro chiamato a testimoniare in aula. Per questo il giudice, al termine del dibattimento, ha emesso una sentenza di non colpevolezza. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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