Il Comune di Treviso “chiude un occhio” nei confronti dei “ritardatari”: la scadenza del bando di concorso per l’assegnazione delle case popolari è stata prorogata al 16 marzo. Il termine, inizialmente previsto per ieri 1° marzo, nelle scorse settimane era stato oggetto di un acceso dibattito fra il sindaco uscente e ricandidato Mario Conte e il candidato di centrosinistra Giorgio De Nardi.
Quest’ultimo chiedeva infatti una proroga di 60 giorni del bando per scongiurare il rischio che molte persone non riuscissero a ottenere in tempo utile la dichiarazione Isee. “Abbiamo ricevuto solo una segnalazione da parte di un cittadino che ha manifestato dei problemi per ottenere l’Isee” replicava Conte allo sfidante ancora il 15 febbraio scorso.
A oggi la situazione è rimasta invariata, nessuna lamentela legata al documento che attesta la situazione economica di un nucleo familiare è pervenuta agli uffici del Comune. La scelta di prorogare il bando al limite massimo estensibile di 60 giorni di pubblicazione (dunque 15 giorni oltre i 45 previsti inizialmente) è una misura che va incontro alle richieste “dell’ultimo minuto”.
“Ieri abbiamo registrato 10 chiamate da parte di persone che richiedevano informazioni per presentare il bando fuori dai tempi massimi – spiega l’assessore al Sociale del Comune di Treviso Gloria Tessarolo – e questo a fronte di 729 domande già pervenute, numero che rispetta le nostre previsioni iniziali di 700/800 domande”.
“Trattandosi tuttavia di persone in situazioni di fragilità abbiamo valutato che quindici giorni di proroga fossero tollerabili. Nessuno è qui per fare il castigatore dei ritardatari, specialmente in un momento di difficoltà” prosegue l’assessore, che non risparmia la stoccata al candidato sindaco sostenuto dal Pd: “De Nardi forse non sapeva che non è possibile prorogare un bando di 60 giorni. Il regolamento regionale parla chiaro. Sul tema casa si è fatta campagna elettorale. Perché invocare la proroga già il 16 gennaio a bando appena aperto se non per strumentalizzare?”.
“Al di là di queste polemiche rimane che i tempi sono difficili – commenta l’assessore affidandosi ai numeri -. Lo scorso anno le richieste pervenute furono 650, avevamo previsto un aumento. Il mercato degli affitti è fermo e a soffrirne maggiormente sono le famiglie in fragilità sociale o economica che si trovano completamente tagliate fuori dal mercato libero. Si tratta di individui già a carico dei servizi sociali o che lavorano perlopiù con contratti stagionali o a tempo determinato”.
Dopo il 16 marzo, le domande per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica verranno verificate e messe in graduatoria. Al termine dei 60 giorni previsti per presentare eventuali ricorsi, una graduatoria definitiva determinerà chi potrà usufruire delle circa 50 unità abitative ERP disponibili a Treviso.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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