Domani è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: le iniziative nel territorio

Palazzo Balbi

Panchine rosse, flashmob e oggetti di colore arancione: si moltiplicano le iniziative sul territorio in vista del 25 novembre, per dire “basta” alla violenza sulle donne, un fenomeno che nel tempo si è tramutato in una delle più gravi piaghe sociali. Una data che ci ricorda come siamo ancora ben lontani dall’aver trovato una soluzione.

A dimostrarlo è il numero crescente di vittime di violenze e di femminicidi, per mano di compagni, ex fidanzati e mariti. Figure che, anziché amare, rispondono con violenza o affrontano con inaudita aggressività la fine di una relazione.

Parole che assumono un retrogusto ancora più amaro dopo gli ultimi fatti che hanno riguardato Giulia Cecchettin, studentessa 22enne, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta il quale, dopo l’omicidio, si è lanciato in una folle fuga in auto, fino all’arresto in Germania. Un omicidio divenuto il simbolo di tutti gli altri femminicidi finora commessi.

Un fatto che ha ferito l’Italia intera e non soltanto il Veneto. Purtroppo proprio l’Italia è “sul podio” d’Europa per numero di femminicidi: nel 2021, ad esempio, il nostro Paese si è posizionato al terzo posto per questo terribile primato, con 103 femminicidi commessi, dopo Germania e Francia.

Un problema che affonda le radici in un contesto sociale complesso, frantumato da tante contraddizioni, luoghi comuni e cattive pratiche che mettono la donna, spesso e volentieri, in una posizione di netta difficoltà sia nei contesti familiari che professionali.

Ecco, quindi, che si moltiplicano gli appelli da parte di esperti, psichiatri, avvocati e criminologi, che invitano le donne a troncare le relazioni tossiche, già al primo segnale negativo, a non andare agli ultimi incontri chiarificatori, spesso fatali o, se proprio si deve, a farlo solo se accompagnate. A chiedere aiuto alla famiglia, ai genitori, alle amiche e alle sorelle. A confidarsi e a raccontare ciò che si sta subendo, per evitare che la cronaca debba parlare di un’altra Giulia Cecchettin.

Significative le parole dello psichiatra Paolo Crepet, espresse in questi giorni sulla stampa nazionale e in alcune trasmissioni televisive: “I raptus esistono solo nei fumetti. Bisogna cogliere i segnali, non si diventa ‘lupo’ in una notte – le sue parole – Quanto avvenuto dimostra che la violenza non è espressione di chissà quale marcescibile periferia. Lo sviluppo economico non ha portato a uno sviluppo emotivo: ha aumentato il declino dell’empatia, siamo tutti pieni di telefonini”.

“Nel ricordo di Giulia Cecchettin e della sua straziante fine, la comunità veneta vive con uno stato d’animo del tutto particolare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne di domani. Lo faremo con tanti segni tangibili che puntano a sensibilizzare i cuori e le menti di tutti, a cominciare dagli uomini. Palazzo Balbi illuminato di rosso (in foto) è uno di questi, la sedia rossa che campeggia nell’atrio con la scritta ‘posto occupato’ vuol fungere da monito a tutti coloro che entrano ed escono in Regione. Domani, prima di tutto, deve essere il giorno che sveglia le coscienze, e che porta ognuno di noi a fare di più, a creare cultura del rispetto per tutte le donne, a spegnere ogni aggressività. Si cominci dalla famiglia, si prosegua nelle scuole, si lavori a fondo sulla prevenzione, si rafforzino gli strumenti di legge sia in chiave deterrente che punitiva laddove appaia necessario. Ma anche, se non soprattutto, ognuno di noi, ogni Istituzione che ne ha il potere, faccia qualcosa di concreto per aiutare e sostenere le donne che si trovano già in difficoltà”.

Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, introduce la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne che in Veneto, dove si sta ancora vivendo la tragedia di Giulia Cecchettin, quest’anno è particolarmente sentita.

“La brutalità, come nel caso di Giulia, lascia sempre sgomenti, ma lo sgomento, dopo le parole, deve trovare risposta nei fatti – raccomanda l’Assessore regionale alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin -. La risposta viene proprio dal “lavoro di rete” indispensabile per intercettare le situazioni di violenza, per l’accoglienza e la presa in carico delle donne. In particolare va segnalato il grande lavoro dei Centri antiviolenza dove ogni donna in difficoltà potrà trovare personale femminile preparato ad ascoltare, supportare e poi dare seguito alle necessità anche attivando, nei casi più gravi, la protezione della donna e dei figli nelle residenze di accoglienza. È un grande lavoro di squadra dalle donne per le donne, per questo lavoro non posso che ringraziare gli Enti che partecipano alla rete antiviolenza, persone che quotidianamente si spendono con grande professionalità e dedizione per assicurare la sicurezza e la serenità delle donne nei momenti più difficili della loro esistenza”.

La Provincia di Treviso ha organizzato un momento di condivisione e riflessione aperto a tutta la cittadinanza coinvolgendo Istituzioni, Autorità, Forze dell’Ordine, Ufficio Scolastico Territoriale, Istituti superiori del territorio e Consulta provinciale degli studenti, per dedicare un pensiero alle tante, troppe vittime di violenza che ogni anno perdono tragicamente la vita a causa della disumanità di chi sembrava essere loro vicino. In particolare, sarà dipinta simbolicamente di rosso una panchina del Parco del Sant’Artemio, da parte di studentesse e studenti delle scuole superiori, davanti all’Edificio 1 di Presidenza: un modo per ampliare l’iniziativa di sensibilizzazione sul tema già attivata in numerosi Comuni, ma che vuole essere un ulteriore punto di condivisione e di riferimento per tutta la comunità trevigiana. Contestualmente, saranno presentate alcune attività realizzate dall’Amministrazione provinciale in tema di pari opportunità e diritti umani e progettualità di studentesse e studenti.

All’iniziativa hanno già confermato la propria partecipazione, insieme al presidente della Provincia, Stefano Marcon, il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, la Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, il Questore di Treviso, Manuela De Bernardin Stadoan, il Comandante della Guarda di Finanza, Francesco De Giacomo, il Tenente Colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso, Giuseppe Serlenga, il Comandante dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Costa, la Consulta Provinciale degli Studenti.

Un gigantesco fiocco umano tracciato dagli alunni delle scuole primarie al centro di Piazza Negrelli: è con questa immagine che i bambini delle scuole di Montebelluna hanno voluto dire questa mattina il loro No alla violenza di genere. Un gesto simbolico, ma denso di significato, rafforzato dai tantissimi pensieri, immagini i disegni sul tema elaborati dai bambini e posizionati al centro del “fiocco” rosso. L’iniziativa fa parte del calendario di appuntamenti promossi dall’amministrazione comunale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ed in particolare della “rassegna” Neanche con un dito pensata e a cui hanno preso parte circa 250 bambini delle scuole dell’Istituto comprensivo 1 e delle due paritarie.

Altre iniziative contro la violenza di genere: Storie a fior di pelle. Donne nella guerra totale sabato 25 novembre ore 16.30/18.00 al MeVe – Visita guidata per un pubblico adulti tra le sezioni del Memoriale per scoprire il ruolo femminile nei conflitti contemporanei, a partire dalla Grande Guerra.

Nel primo pomeriggio di oggi venerdì nei pressi della panchina rossa posizionata nella zona nord della Loggia è stato letto il discorso che la scrittrice Silvia Avallone ha tenuto al Quirinale l’8 marzo 2021.

“Neanche con un dito”: oggi spettacolo teatrale Barbablù e Rossana. “Che cos’è l’amor? con Zelda Teatro rivolto alle scuole secondarie di primo grado nell’Auditorium della biblioteca comunale. Domani sabato sarà costruita una ragnatela di fili rossi nello spazio all’ex mercato del pesce, dove nel centro è stata posizionata una sedia rossa, simbolo della giornata.

L’Amministrazione comunale di Conegliano con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, il Club Inner Wheel Conegliano – Vittorio Veneto e il Soroptimist Conegliano – Vittorio Veneto invitano a partecipare domani sabato a un evento commemorativo con il seguente programma: alle ore 11.00 Flashmob alla Gradinata degli Alpini, a seguire breve passeggiata fino alla “Panchina rossa” in Salita Marconi ed evento commemorativo istituzionale con un breve monologo a cura di Lucia Leiballi. Accompagnamento musicale di Alan Dario. Saranno presenti rappresentati di associazioni e istituti scolastici della città.

A Vittorio Veneto la Commissione per le Pari Opportunità si è avvalsa, per l’ideazione ed esecuzione grafica di una nuova panchina simbolo, di quattro giovani artisti formatisi nell’ambito dei laboratori di street art del Progetto Giovani comunale di Vittorio Veneto: Mirtilla Gava, Emma Da Rodda, Margherita Ferrari e Mohamed Hammoudi. Gli artisti hanno lavorato sotto la direzione di Michele Peruch e sono stati coadiuvati per la realizzazione pratica dal Laboratorio di falegnameria del Centro di Lavoro Guidato “Le Filande” della Cooperativa Sociale “Terra Fertile”. In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, con l’assessore al Sociale e alle Pari Opportunità Antonella Caldart e il presidente della Commissione Pari Opportunità Vittorio Terrassan ci sarà una cerimonia di inaugurazione della sesta panchina-simbolo domani sabato alle ore 15.00 in viale della Vittoria n. 19, vicino all’ingresso del Piccolo Rifugio.

Quello della violenza contro le donne è un tema che purtroppo non smette d’essere di attualità e per questo merita di venire indagato e condiviso attraverso linguaggi sempre nuovi. Proprio con quest’ottica La Chiave di Sophia ha ideato lo spettacolo “Un mare di parole… di come le parole salvano o condannano” che andrà in scena oggi venerdì alle 20.45 alla sala polifunzionale di San Fior. A calcare il palco ci sarà l’attore Fabio Dalla Zuanna, accompagnato dalle musiche di Francesco da Ros e dalle fotografie di Ilia Da Lozzo, per un viaggio nella filosofia, nella storia, nella letteratura e nella contemporaneità – con un pizzico di provocazione.

Le parole possono dare senso. Ad accompagnare tali riflessioni ci sarà la musica elettronica di Francesco Da Ros e le fotografie di Ilia Da Lozzo, sempre attenta e sensibile alle tematiche sociali con un profondo e vivo trasporto rivolto al mondo femminile. In occasione della giornata contro la violenza sulla donna del prossimo 25 novembre, lo spettacolo “Un mare di parole” si propone di scavare nel linguaggio quotidiano, nelle sue violenze e nelle sue qualità, per sensibilizzare gli spettatori sull’importanza, sulla responsabilità e sul peso che le parole rivestono nella nostra vita e nelle diverse nostre relazioni, siano esse familiari, amicali, amorose o di lavoro. A proporre l’iniziativa l’amministrazione comunale di San Fior e la biblioteca cittadina.

“Tutte le volte che comunichiamo, cerchiamo di veicolare il nostro pensiero attraverso le parole – spiega Serena Modolo, assessore alla Cultura del Comune di San Fior -. “Tuttavia non sempre riusciamo a farci capire, spesso veniamo fraintesi da chi ci ascolta e ci ritroviamo di fronte ad un messaggio che va in una direzione diversa rispetto a quella che avremmo voluto. Come tornare indietro, allora? Un buon metodo potrebbe essere proprio quello di riflettere con maggiore cura sulle parole che scegliamo di dire agli altri, perché tutta la nostra vita è fatta di parole, e dobbiamo rieducarci al loro forza e potenza”.

L’amministrazione comunale di Nervesa della Battaglia ha deciso di riunirsi oggi in un momento di riflessione a cui hanno partecipato anche le classi terze della scuola secondaria di primo grado del paese. “Crediamo – afferma la giunta – che il percorso di sensibilizzazione sulla violenza di genere debba partire fin da ora, anche e soprattutto tra i più giovani. Ai ragazzi è stato chiesto di individuare un testo legato al tema di questa giornata che sentissero loro vicino”.

Il Comune di Giavera del Montello organizza per domani sabato alle ore 11.00, al Parco Gobbo, un momento di riflessione alla “panchina rossa”.

Un fiocco rosso distinguerà i prodotti gentili da domani in tutti i mercati di Campagna Amica. Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, le agricoltrici e i produttori di Coldiretti devolveranno l’incasso per istituire una borsa di studio in memoria di Giulia Cecchettin. “L’iniziativa, già in programma tra le attività a sostegno delle vittime, sarà concentrata sulla possibilità di finanziare ricerche e studi per promuovere nuovi linguaggi e forme di educazione innovative per contribuire ad un salto culturale che deve trovare riscontro tra le nuove generazioni – spiega la presidente delle Donne Coldiretti, Valentina Galesso -. L’impegno delle imprenditrici agricole nella diffusione di valori e princìpi è costante, non ha date né scadenze,  è continuo come proprio accade nella quotidiana cura per la campagna e i suoi frutti. Vogliamo partire dalle parole – dice Galesso – sottolineando termini che fanno riferimento ad un comportamento rispettoso, riconoscente e benevolo, caratterizzato da atti di generosità, considerazione ed assistenza, di preoccupazione per gli altri. I prodotti della gentilezza e le fattorie della tenerezza esprimono queste virtù e sono esperienze concrete, attività reali legate all’economia solidale praticata dal mondo rurale da sempre. Perché è proprio in agricoltura che si sviluppano progetti sostenibili coniugando famiglia, ambizioni personali, creatività e capacità professionali. Pensare a finanziare tesi di laurea in questo senso ci fa sentire ancora più “amiche della terra capaci di nutrire di buon senso il mondo”.

Il Comune di Cappella Maggiore invita la cittadinanza alla “Staffetta contro la violenza sulle donne”: sabato 25 novembre alle partite del calcio femminile e della prima squadra di pallavolo verrà osservato un minuto di silenzio, preceduto dalla lettura di una poesia. Le atlete giocheranno con un nastro rosso al braccio. Domenica 26 camminata di sensibilizzazione aperta a tutti con ritrovo alle 10.45 di fronte alla Sala A, partenza alle 11 per percorrere 3 km verso l’argine. Alle 11.30 ritorno in Sala A con letture, riflessioni e testimonianze sul tema, alle 12 aperitivo conclusivo durante il quale si potranno scrivere frasi e pensieri da appendere alla panchina rossa.

Sabato 25 novembre, alle 18, il gruppo consiliare Uniti per Nervesa invita la cittadinanza a scendere in piazza La Piave, a Nervesa della Battaglia, per commemorare le vittime come Giulia Cecchettin e promuovere cambiamenti concreti nella lotta al femminicidio e al sessismo.

(Foto: Regione Veneto).
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