E’ morto l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Zaia: “Segnò un salto di qualità verso il federalismo”. Il ricordo della visita a Vittorio Veneto

Si è spento poco prima delle 20 di oggi venerdì, a Roma, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Aveva 98 anni. Le sue condizioni, da tempo non più buone, si erano aggravate all’inizio della settimana fino al decesso battuto poco fa dalle agenzie di stampa.

Nato a Napoli il 29 giugno 1925, Giorgio Napolitano ha rappresentato, fino all’anno scorso, un “unicum” nella storia repubblicana: dopo una lunghissima carriera parlamentare (principalmente a Roma ma anche a Bruxelles) è stato infatti il primo Presidente della Repubblica italiana ad essere eletto per due volte dal Parlamento e dai delegati regionali: la prima nel 2006, successore di Carlo Azeglio Ciampi, la seconda nel 2013, all’età di 88 anni, salvo rassegnare le dimissioni all’inizio del 2015 per assumere di diritto la carica di senatore a vita.

Dopo di lui, anche l’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella ha concesso il “bis”, diventando dodicesimo inquilino del Quirinale nel 2015 e nel 2022.

Nelle mani di Napolitano giurò come ministro delle politiche agricole di un governo Berlusconi l’attuale presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Molti residenti nella Marca trevigiana conservano un nitido ricordo del Presidente emerito in occasione della sua visita istituzionale a Vittorio Veneto il 4 novembre 2008. Come da tradizione interrotta solo cinque anni fa, infatti, il capo dello Stato visita la Città della Vittoria in occasione degli anniversari “tondi” della fine della Grande Guerra.

Quel giorno, proveniente da un’altra cerimonia a Redipuglia e dopo una sosta a Treviso dove pranzò insieme alla moglie Clio con il Prefetto Vittorio Capocelli, Napolitano arrivò in città sotto un autentico diluvio, che non impedì a moltissimi cittadini di ogni età di accoglierlo festosamente.

Come prima tappa del suo pomeriggio vittoriese, l’allora Presidente venne accolto in piazza del Popolo dal sindaco dell’epoca Giancarlo Scottà e dalle autorità militari e civili e rese omaggio al monumento ai Caduti di Augusto Murer. Poi visitò brevemente la sede municipale, lasciando la propria firma sul registro degli ospiti illustri di Vittorio Veneto.

Quindi risalì sull’auto presidenziale e si diresse verso il teatro “Lorenzo Da Ponte” in Serravalle, dove – dopo avere stretto numerose mani ai cittadini che lo attendevano al riparo dalla pioggia sotto i portici di via Martiri della Libertà – pronunciò il discorso ufficiale della cerimonia, commuovendosi al ricordo del padre e ricevendo al termine del discorso una standing ovation da parte della platea, composta in grandissima parte da amministratori pubblici.

Prima di ripartire per Padova, raccontano le cronache dell’epoca, Napolitano confidò a Scottà di volere “vedere Vittorio Veneto con il sole”. Un desiderio non esaudito di un esponente di primissimo piano della Repubblica entrato a pieno titolo anche nella storia della città.

Il cordoglio di Zaia

“Con l’affermazione che l’autonomia è vera assunzione di responsabilità, il Presidente Napolitano non solo riconobbe la coerenza con la Carta fondamentale delle aspirazioni dei Veneti ma, da garante della Costituzione, rimarcò il solco tracciato dai nostri Padri Costituenti, a cominciare dal suo predecessore Luigi Einaudi, con il loro disegno di una Repubblica squisitamente aperta alle autonomie. In questo e in altri richiami segnò un salto di qualità verso il federalismo. Anche per questo esprimo gratitudine alla memoria del Presidente Giorgio Napolitano nel momento del cordoglio mio e di tutto il Veneto per la sua scomparsa”.

Napolitano e Zaia nel corso di una visita istituzionale

Queste le parole con cui il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il cordoglio per la morte del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Il Presidente Napolitano è il Capo dello Stato nelle cui mani ho giurato fedeltà alla Costituzione da ministro delle Politiche Agricole nel 2008 – prosegue il Governatore -. Nel segno della Carta su cui è fondata la Repubblica, a lui mi lega anche questo momento personale. Ma, in questo momento di lutto, il ricordo che più desidero sottolineare è quello di un uomo delle istituzioni molto vicino al Veneto, terra che gli apparteneva per aver abitato a Padova, dove studiò al Liceo Tito Livio, durante la seconda Guerra mondiale”.

Zaia giura come ministro delle Politiche agricole nelle mani di Napolitano

“Ho avuto modo di incontrarlo in più occasioni durante le sue visite in Veneto e sempre, con la sua cortesia, faceva risaltare un interesse vivo per la nostra Regione – conclude Zaia -. Ricordo la telefonata con cui mi raggiunse in occasione dell’alluvione del 2010, colloquio in cui si informava sui danni e sulle condizioni dei cittadini; mi annunciava il suo arrivo a breve e, dimostrando ancora una volta la sua attenzione per le realtà locali, il desiderio di incontrare i sindaci. Sentiva realmente che lo Stato non si fondava esclusivamente sulle istituzioni centrali. In più occasioni, infatti, ha riservato parole per sottolineare che gli enti territoriali erano quelli maggiormente vicini ai cittadini. Un ruolo che riconobbe anche con la sua rielezione al Quirinale, la prima nella storia della Repubblica, quando disse pubblicamente che era stato l’appello dei Governatori delle Regioni ad averlo convinto ad accettare”.

(Foto: Wikipedia e Regione Veneto).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati