Formazione degli insegnanti di religione nel centro islamico frequentato dal marocchino espulso: “Servono spazi più grandi”

Centro islamico di via Piave
Centro islamico di via Piave

Ieri sera, venerdì 24 novembre, l’Associazione Attawasol ha accolto gli alunni dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Treviso, accompagnati dal professor Gianpietro De Bortoli e da don Bruno Baratto, per un incontro nel centro culturale islamico di via Piave a Montebelluna.

L’appuntamento si è tenuto nello stesso luogo di preghiera frequentato per due volte dal cittadino di origini marocchine espulso dall’Italia per motivi di sicurezza dello Stato.

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Treviso organizza da anni una visita al centro di preghiera di Montebelluna in occasione del corso sulle “Grandi Religioni”.

Il progetto del nuovo centro islamico

“Anche ieri sera – spiegano da Attawasol – una ventina di alunni hanno incontrato l’iman Sallahdine Mourchid e la nostra comunità musulmana per approfondire la conoscenza dell’Islam e avere una testimonianza diretta della sua pratica religiosa. La nostra associazione si è sempre resa disponibile a collaborare con l’Istituto che, tra i suoi scopi, ha anche quello di formare gli insegnanti di religione“.

“Nei mesi scorsi – concludono – il presidente Mohamed Rabroub si è reso disponibile anche per un’intervista utile ad una tesi di laurea che metteva in evidenza i buoni rapporti con i rappresentanti della chiesa trevigiana”.

Un’altra iniziativa positiva che si aggiunge alla segnalazione, effettuata da un giovane della comunità musulmana montebellunese, del marocchino espulso per le sue posizioni religiose integraliste e oltranziste e per i suoi atteggiamenti di intolleranza nei confronti di simboli cristiani con il proposito di commettere azioni offensive.

Attawasol ha dimostrato con fatti concreti di essersi impegnata a costruire rapporti di collaborazione e dialogo costante con la società italiana: anche per questo chiede un sostegno, da parte delle istituzioni locali, al progetto di costruire un centro più grande per accogliere i giovani e proseguire nell’attività di formazione utile a prevenire ogni forma di integralismo religioso.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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