Il Museo Bailo riscopre l’Ala Carlini: nuovo restauro per la casa del Novecento e dell’arte trevigiana di Rossi e Martini

Il polo museale di Treviso continua a crescere e si candida a diventare uno dei più grandi del Veneto: con il restauro dell’Ala Carlini, il museo Bailo passerà da 350 a quasi mille opere esposte e sarà la casa dell’arte contemporanea e del Novecento trevigiano, con particolare attenzione sulle opere di Arturo Martini e Gino Rossi.

Il museo civico Bailo, in borgo Cavour, era stato chiuso per inagibilità degli spazi nel 2003 e tutta l’attività museale spostata nel complesso dell’ex chiesa e del convento di Santa Caterina.

La storia si ripete: chi avvia il cantiere non riesce a inaugurarlo. L’amministrazione a guida leghista di Gian Paolo Gobbo nel 2011 (assessore Vittorio Zanini) aveva ottenuto un fondo ministeriale da 5 milioni di euro per restaurare il Bailo.

Il 29 ottobre 2015 era stato il sindaco Pd Giovanni Manildo a tagliare il nastro assieme al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini. Manildo aveva partecipato a un altro bando ministeriale per trovare i soldi che consentissero di completare il restauro dell’ala del Bailo su via Caccianiga, e sarà il sindaco leghista Mario Conte a tagliare il nastro del secondo stralcio entro la fine di settembre.

Poi toccherà all’ala Carlini, un corpo aggiunto di sette sale rispetto al fabbricato originario: i lavori dovrebbero partire entro il 2022; l’intervento costerà 992 mila euro.

Il Comune di Treviso ha inoltre deciso di aderire all’avviso pubblico per ottenere il finanziamento del “Fondo Cultura”, promosso dal Ministero per interventi finalizzati alla tutela, alla conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale.

“Renderemo nuovamente accessibile al pubblico questo settore dell’edificio, così ricco di suggestioni e di elementi caratterizzanti – spiega il sindaco Mario Conte – Tutte le sale verranno dotate dei requisiti di sicurezza e di controllo delle condizioni climatiche, tali da permettere l’esposizione di reperti di qualsiasi natura, soddisfacendone le necessità di conservazione. Il Museo Bailo si appresta a diventare uno dei più grandi poli museali del Veneto. Con i primi due stralci si porta a compimento un percorso di valorizzazione iniziato con i sindaci Gobbo e Gentilini. Con la riqualificazione dell’ala Carlini si andrà ad impreziosire ulteriormente il nuovo corso del Bailo, sia per le collezioni di Arturo Martini e Gino Rossi ma anche per l’arte contemporanea”.

(Foto: Comune di Treviso).
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