Ko salice dei Buranelli: il maltempo deturpa lo scorcio simbolo della città

Un pezzo di tronco, le radici che affiorano da un cumulo di terra e il nastro segnaletico che delimita l’area dissestata: è quanto rimane di uno dei due salici piangenti che incorniciano il pittoresco canale dei Buranelli, scorcio simbolo di Treviso. Il violento nubifragio che nella notte scorsa si è abbattuto sul capoluogo non ha risparmiato questo angolo iconico della città, che senza il suo salice ora appare come una scultura mozzata, un monumento naturale vandalizzato, non certo dalla mano dell’uomo ma dalla furia della natura.

Il vento forte di ieri, sotto gli occhi attoniti dei residenti, ha infatti sradicato la pianta le cui fronde, fino a poche ore prima, accarezzavano placidamente le acque del canale vegliando sui baci degli innamorati. Il salice finito riverso lungo l’argine, questa mattina, ha compiuto il suo ultimo mesto viaggio in un furgone di Contarina, mescolandosi al cumulo anonimo di ramaglie che hanno invaso le strade del capoluogo, dove ancora si fa la conta dei danni.

Quello accanto, salvatosi per miracolo dalla violenza del maltempo, rimane ora un solitario elemento nello sfondo della cartolina che richiama subito alla memoria delle “lavandere” trevigiane nel luogo dove erano solite strofinare i panni con la cenere, per poi sciacquarle nelle gelide acque del canale.

Quello dei Buranelli non è l’unico angolo simbolo di Treviso danneggiato dalla tempesta: la Penisola del Paradiso questa mattina è apparsa irriconoscibile, fra alberi mozzati, montagne di rami e foglie. Anche in quel punto i Vigili del fuoco e la Protezione civile hanno lavorato tutta la notte per riportare l’ordine e rimettere in sicurezza l’area rimuovendo le piante pericolanti.

Spostandosi nell’Alta Marca, anche Refrontolo ha perso un pezzo della sua storia, o meglio il suo “guardiano”, il pino secolare che svettava sulla collinetta di via Boschi, del quale non è rimasto che un ceppo.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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