Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd: staccato Bonaccini. Tra i Dem di Marca reazioni contrastanti. Zorzi: “Voto di protesta, la aspettiamo al varco”

Elly Schlein
Elly Schlein

Elly Schlein è il nuovo segretario del Partito Democratico con il 53,8% delle preferenze mentre il suo sfidante Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, si è fermato al 46,2%.

Un milione di persone ha votato alle primarie del Pd in tutta Italia, un risultato molto lontano dai 3,5 milioni di elettori che in passato scelsero Walter Veltroni.

Schlein è la prima donna a ricoprire questo incarico proprio in un momento storico in cui anche a Palazzo Chigi c’è un volto femminile a guidare il Governo italiano: il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

Anche in provincia di Treviso c’è stata una netta affermazione della Schlein, con oltre il 60% delle preferenze.

“Un voto – affermano Matteo Favero e Leone Cimetta, promotori della mozione Schlein in provincia di Treviso – che perfino in tutti i grandi centri della Marca (Treviso, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto, Preganziol, Mogliano Veneto) testimonia la necessità di rigenerazione e novità che mette al primo posto diritti sociali e ambientali, lavoro, sicurezza e attenzione agli ultimi e che segna la necessaria e vera attenzione alle attese e alle volontà dei territori sinora scavalcate”.

Le reazioni nella Marca alla vittoria di Schlein

Tra gli esponenti trevigiani del Partito Democratico, uno dei primi a commentare la notizia è stato Marco Dus, capogruppo Dem nel consiglio comunale di Vittorio Veneto.

“Alcuni anni fa – afferma Dus – mi trovavo a un incontro e c’era anche Elly Schlein. Finito l’incontro ci litigai brevemente. Se ne era da poco uscita dal Partito Democratico grazie al quale era stata eletta a Bruxelles come parlamentare europea – anche con i miei voti – come le dissi, e la cosa mi ha sempre dato un fastidio tremendo. Come hanno fatto prima e dopo di lei in molti (Bersani, Renzi, Calenda ecc.)”.

“Da allora non l’ho più vista – continua -. Io sono sempre rimasto qua (e non è una nota di merito), lei ha fatto un po’ di tutto ed ora si è presa quel Partito che, a detta sua, non andava bene. Sono molto contento della partecipazione alle primarie di ieri, è un dato importante e credo che l’elezione della prima segretaria del Partito Democratico sia un fatto di assoluto rilievo”.

“Io sostenevo Stefano – conclude -, perché lo conosco e conosco la sua storia. È uno che ha il passo lento, da montagna. Ha perso ma è uno leale, strutturato, farà del bene a tutti. Ora la nuova segretaria ha un bel po’ di lavoro da fare, aiutiamola”.

“Nella Marca ci eravamo dati come soglia 10 mila persone – afferma Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito democratico di Treviso -, lo stesso numero delle primarie del 2017, e abbiamo mancato questa cifra per poche unità. Francamente, in un quadro generale di disaffezione per la politica, riuscire a mobilitare tutti questi elettori è un risultato di cui andare orgogliosi. Per me l’esito delle primarie non è del tutto soddisfacente, perché sostenevo convintamente Bonaccini. Ritengo ancora valida la sua proposta politica e ricordo che è stato il più votato nelle assemblee degli iscritti (circoli)”.

“Ieri si è verificato un inedito – continua -. Evidentemente Schlein ha saputo sfruttare la forza moltiplicatrice delle primarie, perché si è presentata come la paladina del cambiamento e della rottura. Ho visto chi è andato a votare, anche chi non ha mai votato per noi o chi non si vedeva da tempo. La responsabilità della nuova segretaria è quella di dover dare una risposta a questa gente, che in massa ha votato per lei, senza pregiudicare le ragioni fondative del Partito Democratico: sarà un equilibrio difficile da raggiungere”.

“Per questo non nego la nostra preoccupazione – conclude -. È stato un voto di protesta attorno al suo profilo radicale, ma il Partito Democratico ha la sua ragione di vita nella capacità di fare sintesi fra culture politiche diverse. La aspettiamo al varco e proviamo a capire quello che farà. Ci auguriamo che intraprenda un percorso di scelte condivise e spero che ci sia buon senso da parte di tutti perché noi siamo sempre stati una comunità. Il fatto che sia la prima segretaria donna per noi conta poco, perché non dovremmo concentraci sul genere di una persona. Se un candidato è bravo, infatti, io do per scontato che abbia la carriera che si merita a prescindere dal fatto che sia uomo o donna”.

(Foto: Facebook).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati